Wenger sicuro di sé: “L’unico rischio delle mie proposte? Un calcio migliore”

La proposta: Coppa del Mondo ogni due anni. Tornei delle varie confederazioni (Europeo compreso) negli anni dispari. Una pausa in ottobre, per un mese, dedicate alle qualificazioni per i tornei principali, anziché le cinque finestre.

La FIFA terrà un summit online il 30 settembre per discutere dei calendari internazionali maschili e femminili. Wenger, in vista dell’appuntamento, rilancia sulla BBC le proprie idee, sulle quali si dichiara anche pronto a scommettere. Il pensiero dell’ex tecnico dell’Arsenal, oggi deputato allo sviluppo del calcio per la FIFA, si riassume così: Coppa del Mondo ogni due anni, in quelli pari. Tornei delle varie confederazioni (Europeo compreso) negli anni dispari. Una pausa internazionale, in ottobre, per un mese, dedicate alle qualificazioni per i tornei principali, anziché le cinque finestre attuali. Periodi di riposo garantiti di 25 giorni per i giocatori al termine dei tornei.

RISCHIO – Wenger, come riportato oltremanica, non lascia spazio alle interpretazioni: “L’unico rischio delle mie proposte è migliorare il calcio. Dobbiamo preparare il calcio per il 2028. Il calendario attuale non è semplice, né sostenibile. Andare avanti su questa strada porterà a schiantarsi contro un muro. Cinque trasferte intercontinentali all’anno sono tantissime, nonché dannose per i giocatori che devono smaltire il jet-lag. Riducendo il periodo di qualificazione, credo che i club ne trarranno beneficio esattamente come i giocatori. E non credo affatto che diminuiremo il prestigio della Coppa del Mondo. Ogni volta che si gioca, chiunque vuole essere il primo”.

FIDUCIA – Wenger ribadisce di aver studiato queste proposte proprio perché gli è stato chiesto di trovare soluzioni sostenibili. “Non sono sorpreso dello stupore di fronte alle mie proposte. In tanti erano completamente contrari, ma hanno cambiato idea dopo studiato il progetto. Non so neanche quanti siano i favorevoli e i contrari. Queste idee non nascono per soddisfare il mio ego ma per modellare il calendario in modo da rendere il gioco più sostenibile per i calciatori. Sono stato a lungo un allenatore e anche ai tempi dell’Arsenal ho sempre sostenuto che il sovrapporsi di impegni internazionali con le competizioni nazionali non fosse utile. Ritengo che  molte risposte negative siano legate al non aver studiato completamente l’intero concetto che ha senso perché raggruppa le qualificazioni”.

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