Vrioni, bomber scuola Juve che semina gol in Austria: “Per meritarmi di tornare”

Punta centrale classe ‘98, il club bianconero lo ha mandato dall’Under 23 al Wsg Tirol, nella massima serie austriaca. Ha realizzato due gol e un assist nell’ultima partita: “La Juve mi ha insegnato la cura del dettaglio e a pretendere di più da me. Rientrare? È l’obiettivo di tutti”

Giovanni Albanese @GiovaAlbanese

26 novembre – Torino

Giacomo Vrioni è uno dei giovani che la Juve ha spedito in prestito in un club di seconda fascia a farsi le ossa, dopo aver completato il percorso di crescita in Under 23 e avere assaporato la prima squadra. Classe 1998, già nel giro della nazionale albanese, punta centrale con spiccato senso del gol. Giunto dal Cittadella nel gennaio 2020, ha dovuto fare i conti con l’emergenza Covid (prima ancora che con brutto un infortunio) che ne ha rallentato il percorso per via dell’interruzione dei campionati. Ma è stato bravo nel mettersi in luce tutte le volte che è sceso in campo. Il segreto? La predisposizione al lavoro quotidiano. Dalla scorsa estate è la punta centrale del Wsg Tirol, una delle società che partecipa sin dalla prima sperimentazione al progetto “Club15”, ideato diversi anni fa da Federico Cherubini. E nell’ultimo match si è messo particolarmente in luce con una doppietta e un assist.

Nove reti in dodici partite, come trova il suo impatto sul campionato austriaco. Come ti trovi?

“Sono contento dell’impatto che sto avendo. Sto lavorando ogni giorno per migliorarmi e per aiutare la squadra. Chiaramente non voglio fermarmi, sto facendo il massimo affinché il mio percorso possa continuare così”.

Che realtà è quella del Wsg Tirol?

“So che il club lavora in sinergia con la Juventus da un po’ di anni. Qua c’è tutto ciò che serve per crescere e lavorare sodo, dalle strutture e all’organizzazione della dirigenza, alla cura dei dettagli necessaria per svolgere il lavoro nel migliore dei modi. Ci sono un allenatore e un direttore molto preparati, che hanno creduto in me”.

Come ha accolto la scorsa estate l’idea di lasciare l’Italia per giocare lì?

“Era un mio desiderio provare un’esperienza all’estero, per sperimentare un modo di fare calcio nuovo. Mi ha sempre incuriosito. Quando mi è stata prospettata questa possibilità l’ho colta subito, potendo giocare comunque in un campionato di Serie A veramente duro e di altissimo livello, con giocatori forti. Non ho esitato a venire qui”.

Quanto l’ha migliorata il passaggio nell’Under 23 della Juve?

“Credo mi abbia migliorato più il passaggio alla Juve tutta, non solo in Under 23. Ho capito veramente cosa vuol dire vivere la professionalità di un calciatore, non solo dentro il campo ma anche fuori, nella cura di ogni dettaglio della quotidianità. Dall’alimentazione al recupero fisico: la Juve mi ha cambiato”.

Che esperienza è stata da aggregato alla Continassa?

“Ho avuto la fortuna di fare allenamento per parecchio tempo con la prima squadra, penso questo mi abbia dato un ulteriore stimolo per cambiare e per crescere. Quando sei alla Juve devi pretendere sempre qualcosa in più da te, semplicemente perché militi in un grande club, tra i migliori in Europa”.

Cosa ha imparato dai grandi campioni?

“Sono arrivato lì meravigliato. Già quando indossi la maglia della Juve fa un certo effetto, in più ho trovato una struttura tecnica e dirigenziale al top ed è stata questa la chiave del mio cambiamento. Mi è bastato vedere cosa fanno i campioni durante un allenamento o durante la loro giornata, penso per un ragazzo sia la cosa più importante. A 21 anni capisci determinate cose”.

Tra l’altro è stato aggregato quasi subito dopo il tuo arrivo in Juventus…

“Un sogno, non me lo aspettavo. Ero andato in Under 23 e avevo la testa per quella, non pensavo di arrivare presto ad allenarmi con la prima squadra. È stato bello, emozionante e altrettanto stimolante. Proprio perché, come ho detto prima, lì ho cominciato a capire veramente cosa è necessario per diventare un calciatore professionista ai massimi livelli”.

La prima cosa che ha capito mentre era lì?

“Ogni giorno bisogna dare il massimo e questo l’ho capito subito. Non puoi arrivare un giorno in allenamento pensando di poter dare il 90%. Perché non ti basta neanche il 100%, devi dare il 110%. Solo così, facendo sacrifici, ne trai conseguenze positive”.

Tornare alla Juve in futuro è tra i suoi obiettivi?

“Penso sia l’obiettivo di tutti riuscire a meritarsi la maglia di un grande club. Però adesso sono qui e penso a fare il meglio e il massimo per il Wsg Tirol”.

I suoi ex compagni di reparto non vivono invece un bel momento…

“L’anno scorso, allenandomi con loro, ho conosciuto persone umanamente straordinarie e grandi campioni, Dybala e Morata non li scopro certo io. Penso che riusciranno a trovare la strada per centrare gli obiettivi stagionali e fare il bene della Juventus”.

Il suo obiettivo stagionale invece?

“È fare il meglio per la squadra, in ogni partita. Per un attaccante è sempre importante aiutare i compagni, spero di continuare a farlo con i gol. Siamo una squadra giovane, con un grande allenatore. Spero si riescano a raggiungere gli obiettivi prefissati”.

E in futuro?

“Non lo so. Sono concentrato talmente nel presente che al futuro, oggi, non penso neanche. Spero l’impegno quotidiano che sto mettendo nel presente possa rivelarsi la chiave per il mio domani”.

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