Vranckx cresce, ma così non basta: serve uno scatto per convincere il Milan

L’acquisto del campioncino belga costa dodici milioni: finora, però, ha avuto pochissimi minuti da Pioli. Escluso dalla lista Champions, è il giocatore meno utilizzato della rosa rossonera

Fin qui ha giocato solo metà tempo, 45’ per cercare di prendersi il Milan. Pochi? Pochissimi. Anche se l’ultimo match dell’anno contro la Fiorentina, 2-1 in casa con vittoria al fotofinish, aveva fatto ben sperare i milanisti. Aster Vranckx si è palesato a Milanello con la nomea del ventenne d’oro, il centrocampista box to box dall’ottima tecnica, ma Pioli l’ha schierato solo quattro volte. Troppo poche per convincere Maldini e Massara a sborsare i 12 milioni per riscattarlo dal Wolfsburg, anche se c’è ancora tempo per cambiare passo: i dirigenti e il tecnico rossoneri predicano sempre pazienza, soprattutto con chi è arrivato da pochi mesi.

45 MINUTI

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Contro la Viola ha fatto intravedere qualcosina. Un suo cross dalla trequarti ha propiziato l’autorete di Milenkovic, ma al di là dello zampino Aster era entrato in campo a mille all’ora, col piglio giusto e la testa alta. A fine partita il belga ha detto che “Pioli è contento di lui”, ma soprattutto che deve continuare a fare ciò che sta facendo, ovvero entrare con gli occhi della tigre e cercare di strappare consensi. Minuti. Pochi fin qui: 12 contro la Samp, 6 con la Juve, 12 con il Monza e altri 15 contro la Fiorentina. Escluso dalla lista Champions, Vranckx ha cercato di mettersi in mostra in campionato. Ogni tanto ci è riuscito.

IL RISCATTO

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Scarso utilizzo. Eccezion fatta per Bakayoko (fuori dai piani di Pioli e mai impiegato), Mirante, Lazetic (8’ in campo) e l’infortunato Ibra, Vranckx è il giocatore meno utilizzato della rosa. Anche meno di Adli, Thiaw, Ballo-Touré e Florenzi, infortunato da diversi mesi. Parallelismi: l’ex Bordeaux, stellina del ritiro estivo, è rimasto in panchina nelle ultime cinque partite, ma ha giocato comunque 114’, tra cui un’ora da titolare contro il Verona. Diverso il caso del belga. Se le parole di Pioli fanno ben sperare – “sono contento di come sta lavorando” -, i fatti dimostrano che con questo minutaggio il riscatto rischia di restare un miraggio. Qualche lancia da spezzare a suo favore: anche Kalulu ci ha messo un po’ prima di imporsi come titolare, ora Pioli non lo toglie più. Chissà se capiterà anche con Aster, il belga scaramantico. Qualche anno fa ha giocato con degli scarpini colorati perché portavano bene. Quelli usati contro la Fiorentina potrebbero tornargli utili.

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