Volley, lo sfogo (rientrato) di Paola Egonu, razzismo? è solo stress: giocherà in Turchia, ingaggio un milione

Nel volley e non solo tiene banco lo sfogo di Paola Egonu. La star della pallavolo italiana subito dopo l’ultimo match mondiale delle azzurre (3-0 agli Stati Uniti) ha prodotto uno sfogo raggelante.

Lo ha fatto in diretta Rai, dal palasport olandese di  Apeldoorn. E prima di mettersi al collo la medaglia di bronzo ha detto:” Basta Nazionale, mi chiedono perché sono italiana”. E, sulle prime, ha lasciato intendere di volersi ritirare. Una bomba clamorosa.

La detonazione che non ti aspetti e che arriva nelle case di milioni di italiani impreparati al botto. Fatto lo sfogo, Paola ci ha ripensato :”No, ma mi serve una pausa, è un onore vestire questa maglia, sui social ho letto cose che mi hanno ferito”. Sarà  così? Due o tre cose bisogna pur dirle sulla sassata di Paola.

1) NON È UNA QUESTIONE DI PELLE MA DI STRESS DA VOLLEY

Per favore non parliamo di razzismo ma di miserabili imbecilli che sui social sfogano, loro sì, le personali quotidiane frustrazioni.  Di “leoni da tastiera “ è piena l’Italia. Verrebbe da consigliare Paola il celebre verso della Divina Commedia di Dante Alighieri:”Non ti curar di loro ma guarda e passa”.

Ma Paola non è Virgilio anche se attorno a lei abbondano ignavi, vili, pettegolezzi. È purtroppo il prezzo che si paga alla popolarità. E ciò alimenta stress. È inevitabile. Quando la pressione mentale ed emotiva non ha soste succede quel che è accaduto alla Egonu.

2) UNA RAGAZZA DI 23 ANNI NON PUÒ REGGERE CERTI PESI

È da maggio che Paola è sotto tiro. Ci sta che il suo rendimento non sia sempre al  top. Non è un robot. Non è un marziano anche se in campo fa cose stratosferiche. Ad esempio schiacciare a 112,7 km/h (è il suo record) o martellare toccando palla lassù a 344 cm da terra con rincorsa. Tutti la cercano, la tormentano. Paola qui, Paola la’. Da mesi. Un carico eccessivo di responsabilità. Non ha retto. Tutto qui.

3) DI SICURO ANDRÀ IN TURCHIA

Giocherà nel Vakifbank di Istanbul, squadra stellare, campione del mondo e d’Europa,
allenata dal  modenese Giovanni  Guidetti. Ingaggio: un milione.

A Istanbul  giocherà a fianco della fenomenale schiacciatrice brasiliana Gabi, un bazooka cresciuto sulle spiagge di Rio de Janeiro. Ai Mondiali d’Olanda Gabi è stata inserita nel sestetto ideale con le azzurre Sylla e Danesi, la brasiliana Carol (migliore centrale) e le serbe iridate Pusic (libero), Drca (palleggiatrice), Boskovic (migliore opposto è Mvp).

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