Vlahovic, se segna la Juve vince

Chiamatela Vlahovic-dipendenza. Finché Dusan fa gol, è pure una bella dipendenza per la Juve. Che sa di avere i tre punti assicurati quando il suo centravanti trova la via della rete. Almeno in questa stagione, infatti, la Juve è riuscita a vincere solo quando il suo attaccante principe è riuscito a fare gol: cinque vittorie tra campionato e Champions, unico comun denominatore è il nome di Vlahovic nel tabellino dei marcatori. Solo una volta la rete di Dusan non è coincisa con il successo della Juve, la super punizione nell’1-1 interno con la Roma di fine agosto. Sono 7 i gol segnati da Dusan, 6 in campionato (capocannoniere insieme a Ciro Immobile e Marko Arnautovic) e 1 in Champions: un bottino comunque significativo considerando tutte le difficoltà di una Juve in crisi. E ogni gol è da pesare in punti, la zampata nel derby ne è valsa tre, pesantissimi. Celebrati così ancora sui social nella serata di sabato: «La nostra città. La nostra squadra. Il nostro Derby. Uniti si vince, il resto sono solo chiacchere», un post che serve anche per spazzare via critiche e polemiche di una settimana tremenda tra San Siro, Haifa e ritiro.

L’altra faccia

D’altro canto, se è vero che quando Vlahovic segna poi la Juve vince, è altrettanto vero che le cinque vittorie collezionate dalla squadra di Max Allegri sono davvero troppo poche. Anche perché ribaltando la faccenda, quando Vlahovic non riesce a segnare, poi la Juve non vince. Mai. Almeno in questa stagione è stato così. Un bel problema, anche perché in tutte quelle partite in cui il centravanti serbo non è riuscito a gonfiare la rete, è spesso risultato un elemento fin troppo isolato e sconnesso dal resto della squadra: uno contro tutti, tanto lavoro sporco sfiancante, pochi palloni giocati e mai di qualità, pochissimi tiri in porta e a volte persino zero. Quasi un problema, quando le cose vanno male. Mentre dovrebbe essere la soluzione, quello che Vlahovic riesce ad essere quando la Juve vince. Come nel derby: un’altra prestazione di pura sofferenza almeno a livello individuale, poi la zampata vincente. E la Juve, infatti, ha vinto.

Promessa in serbo

Ora la Juve, solo la Juve. Poi però ci sarà il Mondiale. Un appuntamento che Vlahovic vorrà trasformare nella definitiva consacrazione, non essendo riuscito fin qui a sfruttare la Champions quale vetrina internazionale per il salto di qualità. Sabato a seguire il derby sugli spalti dell’Olimpico-Grande Torino c’era anche il ct della Serbia, quel Dragan Stojkovic rimasto sempre vicino a Vlahovic anche negli scorsi giorni: «Ci siamo sentiti due-tre giorni fa, lo sapevo che sarebbe venuto allo stadio. Gli devo una cena adesso...», raccontava al termine del match. Detto, fatto: già sabato sera Vlahovic ha offerto la cena a Stojkovic così come a tutti i serbi impegnati nel derby di Torino, il compagno Filip Kostic e i granata Vanja Milinkovic, Sasa Lukic e Nemanja Radonjic. A proposito, anche con la maglia della Serbia, ogni gol di Vlahovic è coinciso con una vittoria.

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