Vlahovic, missione 30 gol per la Juve. Allegri: “Ma non lo voglio capocannoniere…”

Il serbo è pronto per il debutto: dopo i lavori forzati post pubalgia ora vuole vincere con Max che però è superstizioso: “Negli ultimi 12 anni il bomber della A non ha mai vinto il campionato. Se arriva lì lì a due giornate dalla fine non lo faccio giocare”

Dalla nostra inviata Fabiana Della Valle

25 luglio – Milano

La maglia della Juventus gli piace talmente tanto che ha deciso di comprarne una da indossare anche fuori dal campo. Dusan Vlahovic poche ore dopo essere atterrato a Los Angeles ha fatto un salto nella zona modaiola della sconfinata metropoli californiana e, oltre a svariate paia di occhiali da sole – che evidentemente sono la sua passione – ha acquistato la maglia con cui ha posato al Dover Street Market, un pezzo unico della collezione realizzata da Liberal Youth Ministry per il club bianconero: una rivisitazione molto fashion della maglia away 2022-23 con strappi, cappuccio e bordature rosa. Un’ora in versione modello, poi via veloce verso la Loyola Marymount University, a Marina del Rey, sede degli allenamenti fino alla partenza per Dallas. Nel futuro prossimo per DV9 c’è il debutto stagionale nell’amichevole contro il Barcellona (in programma domani, in Italia sarà già il 27), in quello un po’ più remoto invece essere all’altezza delle aspettative di Massimiliano Allegri, che quest’anno da lui vuole almeno 30 gol.

DV30

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“Quanto segnerà Dusan? Speriamo ne faccia almeno una trentina – ha detto il tecnico in un’intervista a Dazn -. Però non deve diventare capocannoniere, perché il capocannoniere non ha mai vinto il campionato negli ultimi 12 anni da quanto ricordo. È questione di numeri. Se arriva lì lì a due giornate dalla fine non lo faccio giocare”. Trenta gol non sono un traguardo così ambizioso per un attaccante che nel 2021-22, tra Fiorentina e Juve, ha chiuso la stagione a quota 29 (di cui 21 in campionato), ma oltre al numero delle reti realizzate conterà il peso che avranno. Vlahovic è arrivato a gennaio da Firenze, i suoi 7 gol in bianconero in Serie A sono stati preziosi per ottenere la qualificazione alla Champions League, ma aver chiuso con zero titoli resta una grande delusione. La sua indole da perfezionista lo porta a non essere mai soddisfatto e a non darsi alibi, perciò la pubalgia che lo ha condizionato nella fase finale del campionato non è considerata un’attenuante.

Pubalgia e vacanze

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Avrebbe voluto segnare di più ed essere più determinante, per questo si è praticamente imposto un’estate più di sudore e di sacrifici che di svago. Le sue vacanze sono iniziate il 9 giugno, due settimane abbondanti dopo rispetto agli altri, perché i primi giorni li ha sfruttati per risolvere la pubalgia. Il serbo si è prima sottoposto a cure specifiche e poi ha iniziato un lavoro individuale con un preparatore personale, Andreja Milutinovic, per poter essere pronto a inizio ritiro. Alla Continassa ha ricominciato subito ad allenarsi insieme agli altri, continuando però a seguire esercizi mirati. Il problema che ha avuto impone massima cautela, per questo è stato tenuto a riposo contro il Chivas, così come Bonucci e McKennie.

Effetto Di Maria

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Vedendolo in allenamento si capisce quanto sia concentrato e determinato: pochi sorrisi, tanto impegno, perché questa è l’unica strada che conosce per raggiungere gli obiettivi. Dusan ha scelto la Juventus per vincere e non è tipo da accontentarsi di un piazzamento in Champions. Segnare è una missione, il gol è un carburante di cui non può fare a meno e quando non riesce a esultare si sente sempre come se non avesse fatto appieno il suo dovere. Alla Juve sta imparando anche a gestire meglio le emozioni, perché abbattersi troppo per una partita a secco può diventare solo una perdita di energie. Avere compagni più esperti, come Pogba e Di Maria, sicuramente lo aiuterà a trovare un equilibrio. “Vlahovic è fortissimo”, ha detto Pogba, che per il serbo ha già trovato un soprannome, Dudù.

Esordio con il 9

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Vlahovic la scorsa stagione segnava un gol ogni 154 minuti in campionato. Con Di Maria, lo specialista degli assist, punta a incrementare la sua prolificità. Il 2021-22 è già stata un’annata da record, perché ha superato il suo primato di marcature stagionali (21 nel 2020-21), ma per uno come lui non può essere abbastanza. Adesso che ha il 9 sulle spalle, un numero che sente molto più suo rispetto al 7, punta al massimo. Vuole accontentare Allegri raggiungendo quota 30, ma soprattutto vuole vincere con la nuova maglia. Intanto lo aspetta il Barcellona a Dallas, per iniziare bene la stagione.

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