Vlahovic è il nuovo Batistuta: non si sostituisce

L a Fiorentina ha giocato un’altra bella partita, l’ha solo pareggiata ma avrebbe potuto vincerla per quanto ha prodotto. Ha fatto il salto che la sua gente sperava, può lottare per l’Europa e può farlo attraverso il gioco. Contro il Sassuolo ha chiuso il primo tempo sullo 0-2, però con mezza dozzina di occasioni da gol gettata al vento, nel secondo ha dominato schiacciando gli emiliani fino alla rimonta e all’espulsione di Biraghi. Sono evidenti i meriti di Italiano che ieri ha sbagliato solo una mossa, la sostituzione anticipata di Vlahovic. Dusan non si toglie mai. Perché è il bomber e, come ha dimostrato anche contro il Sassuolo, trova sempre lo spunto decisivo, perché è il giocatore che si batte più di tutti, perché tiene palla, perché è determinante sugli angoli (a favore o contro) e perché ieri Gonzalez, che è rimasto in campo più di lui, era molto più stanco. Vlahovic deve uscire solo se lo chiede, solo se è a pezzi. In caso contrario, mai in panchina prima del tempo.

Quando è uscito, il serbo si è arrabbiato e non poco. Nessuna scena plateale, ma l’ha detto pure a Italiano che non condivideva la scelta. Questo atteggiamento ha colpito: un giocatore che potrebbe andarsene addirittura fra poche settimane (molto improbabile, ma non si può mai dire) e che di sicuro se ne andrà a fine stagione, vuole dare tutto, ma proprio tutto. E non ci sta a uscire, non ci sta a pareggiare una partita che la sua squadra, quando lui esce, potrebbe ancora vincere.

Vlahovic è un esempio di estrema professionalità e di grande personalità. Fa riflettere il senso di appartenenza di questo ragazzo a una maglia che non sarà più sua. Gioca rischiando, battendosi come un leone, attaccando ogni pallone, ogni avversario. Contro il Sassuolo ha segnato il gol numero 33 del suo 2021, eguagliando il record di Cristiano Ronaldo, e ha messo la firma sotto una rete per 6 gare consecutive, mettendosi sulla strada di Batistuta che nel ‘94 arrivò a undici. Già, Batistuta. Anche Gabriel era il leader di quella Fiorentina, rimase 9 anni a Firenze, otto in Serie A segnando 152 gol e diventando il primo cannoniere nella storia viola. Vlahovic potrebbe attaccare quel record, se rimanesse a Firenze: ha segnato 43 gol in 95 presenze, Bati per arrivare a 43 reti impiegò 73 partite ma, a differenza del primo Vlahovic, quasi tutte da titolare. Invece se ne andrà, eppure da futuro ex sta in campo come quel Batistuta. Da leader, da trascinatore della squadra e della gente. E se non vuole uscire prima del tempo, ha ragione.

Vlahovic, che sfuriata con Italiano al momento della sostituzione!

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Vlahovic, che sfuriata con Italiano al momento della sostituzione!

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