Vlahovic-Chiesa, un’intesa che parte da lontano. E quel giorno che fecero 4 gol alla Samp…

I due hanno giocato insieme nella Fiorentina, nel periodo fra la promozione del serbo in prima squadra e l’addio di Federico nell’ottobre 2020. Lasciando intuire quanto di buono possono fare insieme

“Fin da quando sono arrivato a Firenze, lui era già mostruoso, abbiamo un rapporto bellissimo e gli auguro tutto il meglio”. Era la fine di settembre del 2021 ed a parlare (a Dazn) dello juventino Chiesa in questi termini era proprio il viola Dusan Vlahovic. Pochi giorni dopo il presidente Commisso con un comunicato fece sapere al mondo che il bomber serbo non avrebbe mai rinnovato. E pensare che dal 2018 a parte del 2020 i tifosi viola speravano di poter contare a lungo su un attacco costruitosi praticamente in casa fatto di gioventù, talento e gol. Adesso c’è il serio rischio di vederli sì in tandem, ma nella squadra sportivamente più odiata. E’ il calcio moderno, c’è poco da fare.

ESORDIO

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Il 26 settembre del 2018 la Fiorentina di Pioli era sotto di un gol nel finale a San Siro contro l’Inter. Viola in campo inizialmente col tridente Chiesa, Simeone e Mirallas. Ad una manciata di minuti dal termine, Pioli tolse Benassi buttando nella mischia il diciottenne serbo per cercare la rimonta, che non riuscì. Ma intanto iniziò ad assaporare la prima squadra. Dusan passò la stagione quasi tutta tra Primavera e panchina con la Prima Squadra. Solo negli ultimi due mesi iniziò ad entrare a partita in corso con un po’ più di continuità, con Montella che aveva deciso di concedergli qualche chance. Campionato, quello, terminato con la salvezza raggiunta solo all’ultima giornata con lo scialbo 0-0 col Genoa. Chiesa nel frattempo, segnò sei reti in Coppa Italia ed altrettante in campionato.

SUBLIMAZIONE SAMP

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La stagione seguente iniziò con Chiesa ‘trattenuto’ a forza dal nuovo presidente Commisso nonostante si fosse promesso già alla Juventus, mentre il rampante Vlahovic diventò a tutti gli effetti un elemento dei ‘grandi’. Tanto da partir titolare nella prima di campionato, sempre sotto la gestione Montella. Il modulo passò presto 4-3-3 al 3-5-2, spostando molte volte Chiesa nella posizione di attaccante. Vlahovic nel frattempo doveva lottare con l’intoccabile Ribery, Boateng e teoricamente Pedro per il ruolo di prima punta. A gennaio arrivarono Kouame (infortunato) e Cutrone. Dusan però ebbe spazio in una Viola che comunque arrancava, tanto da far arrivare Iachini in panchina. I primi gol in A arrivarono nella disfatta viola a Cagliari. La Fiorentina, ancora di Montella, iniziò con un 3-5-2 dove le due punte erano proprio Vlahovic e Chiesa. Finì 5-2 per i sardi con Chiesa sostituito e Vlahovic autore della doppietta viola. Non certo il modo migliore per festeggiare i primi gol in A. Un gol straordinario di Vlahovic nel finale contro l’Inter (1-1) sembrava aver salvato la panchina di Montella ma non fu così. Il momento migliore della stagione? Sampdoria-Fiorentina del 16 febbraio 2020. Fiorentina in campo sempre col 3-5-2, davanti Chiesa e Vlahovic. Finì 5-1 per i gigliati, con una doppietta dell’italiano e una del serbo. Sembrava l’inizio di un grande futuro a tinte viola sotto i loro colpi. Non fu così. Chiesa nel frattempo arrivò per la prima volta in doppia cifra come gol segnati in campionato.

FINALE AMARO

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Da febbraio ad agosto, termine della stagione, Vlahovic non segnò più. In estate molti avrebbero gradito la cessione in prestito per farsi le ossa, ma Fiorentina e giocatore tennero duro. La stagione 20-21 iniziò con il mercato aperto e la querelle Chiesa più viva che mai sublimata con la gara interna con la Samp. 2 ottobre, Fiorentina in campo con il 3-5-2: davanti Vlahovic e Kouame, Chiesa schierato esterno a tutta fascia e, nonostante fosse in procinto di andare alla Juve, in campo con la fascia di capitano. La partita fu un simbolo del periodo viola. Vlahovic segnò, ma la Sampdoria vinse. Grazie anche al palo clamoroso preso nel finale proprio da Chiesa che impedì il pareggio. Fu l’esempio perfetto di quello che poteva essere, in viola, e non è stato. Chiesa andò subito dopo alla Juve. Il resto è attualità.

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