Vitinha, dalla sfida con la Lazio agli elogi di Sarri

Vitinha è l’architetto del Porto, la prima fonte di gioco. Sergio Conceição gli affida il compito più delicato: dare un’impronta, in termini di creatività e organizzazione, al 4-4-2. E’ un regista-mediano, ha tolto il posto a Sergio Oliveira, ceduto a gennaio alla Roma in prestito con diritto di riscatto. Con Pepe, che governa la difesa, è la pedina che incide di più nella squadra di Sergio Conceição: ordine, logica, ritmo, distruzione del pallone, tempi di manovra. Ha ventidue anni, è tornato al Porto nella scorsa estate, dopo che il Wolverhampton aveva provato a riscattarlo a una cifra inferiore rispetto a quella pattuita: dodici milioni. Sergio Conceição gli ha consegnato le chiavi del motore.

IL RUOLO DI JORGE MENDES – Vitinha è cresciuto allo stadio “do Dragão“, nel vivaio del club di Pinto Da Costa. E’ gestito da Jorge Mendes e ha un contratto in scadenza nel 2024: l’idea dei dirigenti è quella di cederlo a luglio. Vitinha è quel tipo di giocatore che manca alla Lazio di Sarri, rivale del Porto in Europa League. Non è un caso che il tecnico biancoceleste, alla vigilia della sfida di stasera, ne abbia sottolineato il valore, indicandolo come uno dei tesori di Sergio Conceição insieme con Fabio Vieira, ventuno anni, seconda punta. “Sono due giovani di livello e hanno qualità straordinarie”.

IL PORTOGALLO UNDER 21 – Vitinha è nato il 13 febbraio del 2000 a Santo Tirso, è alto un metro e 72, è un destro naturale, ha la fascia di capitano nella nazionale portoghese Under 21 di Rui Jorge. Nel Porto indossa la maglia numero 20. Il suo gemello di reparto, nel 4-4-2, davanti alla difesa, è il colombiano Mateus Uribe, mediano, trent’anni, ex Atletico Nacional ed ex America di Città del Messico, pressing e forza nei contrasti. Vitinha si è fatto apprezzato anche in Champions (sei presenze), prima che il Porto venisse retrocesso in Europa League, arrivando terzo nel girone davanti al Milan. Diciotto partite in campionato, due gol (al Portimonense e all’Arouca), quattro gare e una rete in Coppa del Portogallo. L’esperienza nel Wolverhampton ha aiutato il suo processo di crescita: diciannove partite in Premier, un impatto positivo e un gol in FA Cup contro il Chorley.

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