Vincere col catenaccio: la Spagna sa come si fa

BARCELLONA (SPAGNA) – Fortunatamente per loro, i club della Liga non hanno affidato al calciomercato la ricerca del proprio successo. Fatte rarissime eccezioni, le sessioni di mercato sono diventate lunghissime e l’unico obiettivo sembra essere diventato quello di difendere le proprie rose dagli attacchi indiscriminati provenienti in particolar modo dalla Premier League che ha fatto del campionato spagnolo la propria personalissima cantera di calciatori e allenatori. E, del resto non è un segreto che le inglesi osservino con un pizzico di invidia quello che succede da questo versante dei Pirenei perché, nonostante le ristrettezze economiche, i club spagnoli riescono non solo a sopravvivere, ma anche a trionfare in Europa come hanno fatto, negli ultimi dieci anni, oltre a Real e Barça, anche Atlético Madrid, Siviglia e Villarreal. Ed è solo per questa ragione che il calcio spagnolo riesce a mantenere basse le proprie pulsazioni quando si accorge che, ancora una volta, le grandi operazioni di mercato, fatta eccezione per il Real Madrid, vengono concluse altrove. Soprattutto in Inghilterra dove solo le società della Premier hanno già speso più di un miliardo di euro. Numeri importanti che assumono dimensioni ancora più impressionanti quando ci si accorge che le spagnole ne hanno spesi appena 222.

Il Real Madrid domina il mercato della Liga

Protagonista assoluto il Real Madrid che ha sfilato Kylian Mbappé al Psg a parametro zero assicurandosi i gol di Endrick per 47,5 milioni. L’Atlético Madrid, invece, ha lasciato andare Memphis Depay (gratis) e Caglar Soyuncu (8,5 milioni) prima di perdere anche Alvaro Morata per il quale il Milan ha pagato i 13 milioni previsti dalla clausola. Per il momento, alla voce entrate c’è solo il nome di Robin Le Normand: senza dubbio un grande acquisto, ma insufficiente da solo a risolvere i tanti problemi di Simeone. Tanto fumo e niente arrosto, invece, all’ombra del diroccato Camp Nou, dove Joan Laporta dice ma non fa e né Nico Williams né Dani Olmo sono disposti ad aspettare all’infinito. Per quanto riguarda il resto delle spagnole, i tifosi del Girona tremano: dopo Aleix Garcia e Savinho, tutto fa pensare che anche altri due eroi della scorsa stagione, Artem Dovbyk e Yan Couto, lasceranno Montilivi. Se così sarà, gli arrivi di Abel Ruiz, Ladislav Krejici e Donny van de Beek non possono essere sufficienti a garantire a Michel una rosa che possa continuare a competere in Spagna e fare bella figura in Champions. L’Athletic Club e la Real Sociedad, invece, rappresenteranno la Liga in Europa League e potrebbero farlo entrambe con rose meno competitive rispetto a quelle della scorsa ragione. Per i txuti urdin, infatti, non sarà semplice colmare il vuoto lasciato da Le Normand mentre, a Bilbao, Ernesto Valverde potrebbe essere privato del suo uomo più importante: Nico Williams. Per il momento, i leoni baschi si sono assicurati, versando a marzo 15 milioni nelle casse del Braga, il cartellino di Alvaro Djaló che, guarda caso, può occupare la stessa mattonella di Nico. A disputare la Conference sarà il Betis che ha riscattato Chadi Riad dal Barcellona a 9 milioni soltanto per rivenderlo al Crystal Palace per 15. Niente Europa, invece, per tre grandi del recente passato come Villarreal, Siviglia e Valencia. E se il submarino amarillo sta facendo di tutto pur di non perdere Alexander Sorloth, gli andalusi hanno ceduto al Fenerbahce Youssef En-Nesyri per 19,5 milioni di euro. Il Valencia? Fermo. Immobile.

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