Vidal più forte della svirgolata virale: “Faccio un gol poi ne segno altri 10!”

Il cileno è ancora a secco e dopo l’errore all’Olimpico risponde così a chi lo prende in giro sui social. Ma Conte si aspetta ben di più

La svirgolata che avrebbe potuto chiudere il match contro la Roma è già virale tra tifosi avversari e tra gli interisti che non l’hanno mai amato. Ma ad Arturo Vidal nemmeno i peggiori detrattori possono imputare la mancanza di attributi. E così il cileno, in un commento su Instagram, risponde a modo suo a chi sottolinea la “ciccata” dell’Olimpico: “Quel gol sbagliato? Ne faccio uno e poi ne metto 10!”. Lui che in 4 campionati con la Juve ne aveva sempre segnati almeno sette.

Scommessa personale

—  

Ad Antonio Conte ne basterebbero anche 5, abbinati a quella leadership e lucidità che hanno portato il tecnico a metterci la faccia, insistendo che anche a 33 anni Arturo era il tassello mancante per il salto di qualità. Una scommessa doppia, perché anche Vidal “paga” il passato juventino e un ingaggio ingombrante da 6,5 milioni netti. Il campo però può essere un magnifico “cancellino” di antichi rancori. Se invece alla grinta si abbinano errori da scuola calcio, la strada è in salita e nessuno ti perdona davvero nulla.

Errori pesanti

—  

Più della svirgolata con la Roma (a margine di una prestazione sufficiente) o dell’assenza di gol – fallì il colpo del k.o. anche a Bergamo -, al cileno vengono imputate le troppe leggerezze costate in buona parte la qualificazione Champions e diversi punti in campionato. Contro il Borussia ha procurato un rigore stupidissimo e si è perso Hofmann sul gol del 2-2. Contro il Real, protesta isterica ed espulsione. Contro il Crotone, altro penalty procurato in modo assurdo. Con tanto di proteste di chi crede di avere l’immunità parlamentare. Tanto che , dopo vagonate di carote, Conte ha scoperto il bastone anche con il pupillo. Prima lo ha cazziato in campo (“Non protestare e gioca”), poi lo ha sostituito all’intervallo e infine accusato pubblicamente: “Non ha il posto fisso. Basta tacchi e punte, torni ad allenarsi bene”.

Ora la Juve

—  

Un passaggio più o meno studiato, con la panchina di Genova, i complimenti di sabato (“In settimana Arturo si è allenato molto bene”) e la rinnovata titolarità con la Roma. Perché è vero che Vidal non ha l’indolenza di Eriksen, ma la sperequazione tra le occasioni concesse all’uno e all’altro è evidente a tutti. E domenica arriva la Juve. Inimmaginabile che Vidal possa mancare, malgrado la botta alla coscia accusata a Roma.

Precedente Quanto guadagnano i panchinari delle big? Quelli dell’Inter sono i più cari... Successivo Dalle valigie per Londra al ritorno ai vecchi fasti: riecco il "vero" Skriniar