Verratti-Belotti, tocca a voi E’ un’Italia “linea verde”

Che gli dei del pallone proteggano a lungo Buffon, Barzagli, Chiellini, De Rossi, Eder e gli altri «vecchi» della Nazionale, è con loro che abbiamo sfiorato la semifinale all’Europeo. Ma il rinnovamento non è una questione sulla quale si possa sorvolare. Carta (d’identità) canta: dopo Russia 2018, forse prima, il passaggio di consegne sarà inevitabile. Intanto Ventura sta progettando la «sperimentale» da istruire negli stage, con Berardi, Verdi e compagnia in attesa anche di un’occasione tattica (leggi modulo diverso dal 3-5-2). Ma può darsi che tra infortuni, squalifiche, eccetera, l’ingresso in società dei debuttanti sia anticipato, anche collettivamente. Non è male che il primo capitolo di questa storia possa scriversi in Macedonia, 146 del ranking mondiale, appena sconfitta in casa (1-2) da Israele. Un rivale non impossibile. La «giovine Italia» degli Under 24 potrebbe guadagnare punti cruciali nella corsa al Mondiale. E, non secondario, tanta autostima.

NEGLI ANNI 90 Nella squadra titolare dovrebbe esserci stasera un bel po’ di Italia futura: Romagnoli (1995), Belotti (‘93), Verratti (un veterano pur se ‘92) e De Sciglio (‘92). Lo stesso Bernardeschi (‘94) non ha ancora perso tutte le chance di giocare mezzala. Da loro, e dal movimento italiano in genere, stanno arrivando buoni segnali. Donnarumma (esageratamente ‘99), dopo la «prima» con la Francia, è lì che aspetta il turno che un giorno arriverà. In più, dentro da subito, anche Immobile: non è più baby, classe 1990, ma pur entrando nella maturità conserva quella foga, quasi incoscienza, giovanile con la quale è saltata la difesa spagnola. Tra panchina e tribuna ci sono poi Perin (‘92), Florenzi (‘91),, Benassi (‘94), Gabbiadini (‘91) e Sansone (‘91), in infermeria Rugani (‘94).
Le probabili formazioni di Macedonia-Italia

Le probabili formazioni di Macedonia-Italia

ROMAGNOLIIl Romagnoli visto con la Spagna tranquillizza sul futuro di una difesa diversamente giovane: senso della posizione, personalità, testa, buon mancino, il milanista non ha sbagliato un movimento chiudendo il centrosinistra come se avesse sempre giocato con Barzagli e Bonucci. Non dovrebbe aver problemi neanche a due. Ora non ci sono più scuse: superato l’esame spagnolo, è pronto. Proprio come Belotti, centravantone un po’ alla Vieri (alla stessa età Bobo era più potente ma più «grezzo»): ha l’incoscienza e la forza fisica per farsi strada in area e fuori. Dato non secondario: una grande facilità nel metterla dentro. Il turnover con Pellè era previsto, forse sono stati anticipati i tempi. Se in condizione, Belotti e Immobile possono lanciare ripartenze inarrestabili, non solo per una difesa macedone che ha subito 10 gol nelle ultime 5 gare.
FUTURO VERRATTIDiscorso speciale per Verratti, fuggito direttamente dal Pescara al Psg senza avvertire lo stress del passaggio di quota. Un predestinato che negli ultimi tempi – sarà l’età? – ha limitato eccessi agonistici che gli sono costati cartellini non sempre necessari. Se anche Ventura dice che «su di lui costruiremo il futuro», c’è però da capire in quale ruolo. In una mediana a due, accanto a Marchisio, non ci sono controindicazioni. A tre, invece, a noi sembra che dia il meglio da mezzala con licenza di play, soprattutto se il centrale non è uno alla Pirlo – con il quale finirebbe col confliggere – ma un De Rossi o un Marchisio con il quale dividersi compiti di impostazione. Quello che succede al Psg con Motta. In Israele è stato il leader, deve confermarsi in Macedonia.

Fabio Licari  

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