Verona,Tudor si presenta: “Prima i punti, poi il gioco. Col tempo le mie idee…”

L’allenatore del Verona: “Juric uno dei tre migliori della serie A, fare paragoni non serve a niente”

Igor Tudor, nuovo allenatore del Verona, si presenta in conferenza stampa. Queste le dichiarazioni del tecnico croato, chiamato a sostituire Di Francesco.

“Juric dice che siamo fratelli? Voglio ringraziare il direttore, prima di tutto, e il presidente per questa opportunità. Sono veramente contento. Io e Ivan siamo amici, ci conosciamo da quando eravamo piccoli, abbiamo fatto insieme il settore giovanile dell’Hajduk. Parliamo spesso di calcio. Poi ognuno ha la sua visione. Penso sia uno dei più forti, credo di essere abbastanza obiettivo, anche se è mio amico: è tra i primi tre-quattro in Serie A, e spero di fare qualcosina di quello che ha fatto lui. Con il tempo si vedrà sempre di più la mia idea di calcio: in questo momento bisogna fare punti. Vorrei dare tutto alla mia squadra: bel gioco, corsa, aggressività. Tante volte si danno delle etichette, ma non è vero che un allenatore si basa soltanto sulla corsa, o su altro. Modulo? Va in secondo piano, ciò che conta è il modo di giocare, lo stile. Conta l’identità che dai alla squadra: l’intensità, i movimenti senza palla, le linee di passaggio. Per me Verona è una grande opportunità, essere allenatore di Serie A è un privilegio. Allenare insieme a Mourinho e Spalletti è un privilegio. Io penso di poter dimostrare le mie qualità, poi sarà il campo a dare le risposte.

Voglio giocare bene a calcio, correre, essere aggressivo. Questa è l’idea che ogni allenatore ha. Magari qualcuno no, vuole restare dietro, giocare in contropiede e buttare palla avanti: io no, mi è sempre piaciuto avere tutto. Poi dipende dai giocatori. Il calcio va avanti, è sempre in evoluzione. Come ha detto Mourinho, dieci anni fa le piccole aspettavano dietro, oggi non più. E nemmeno la gente vuole vedere una squadra che stia bassa e aspetti. Quindi noi dobbiamo andare in quella direzione.

Abbiamo fatto due allenamenti belli, mancano tre giorni alla partita. Sono venuto qui fiducioso, credo ci siano giocatori forti, con una buona mentalità. In queste tre partite non meritavano tre sconfitte, ma in questo caso subentrano i dettagli: una corsa in più, un sacrificio. Ho trovato una squadra disponibile, con giocatori forti, e penso faremo bene. Gunter, Barak e Lasagna? Li ho ritrovati più forti, sono tutti e tre giocatori forti, che hanno fatte cose buone negli anni precedenti. Sono tre giocatori importanti, e sono contento di averli in rosa. C’è da pedalare, è ancora lunga. Mi piacerebbe avere un po’ di tempo tra le partite per lavorare. Tutta la vita è una battaglia. Mi è stato chiesto di fare bene il mio lavoro, mi hanno scelto perché qualche mia idea piace.

Io devo allenare e far giocare bene la squadra. Mi trovo in un club che mi piace come organizzazione, con le persone giuste al posto giusto, tocca a me fare bene. L’allenatore è sempre al centro del progetto, è una persona importante per un club.

Il paragone con Juric può essere ingombrante? Basta che non lo facciate. Fa parte del mio lavoro, etichettare e paragonare è parte del vostro. Fare paragoni non serve a niente, solo a fare show. Bisogna andare là, pedalare e fare bene.

Lo scorso anno alla Juve? Tutte le esperienze sono belle. Con Pirlo mi sono trovato molto bene, penso che avrà una grande carriera. È stata un’esperienza bella, diversa, che mi ha arricchito tanto”.

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