Verona, Juric: “Superlega? Ha ragione De Zerbi, non è calcio”

VERONA – “De Zerbi ha spiegato tutto bene, quella roba non è calcio. È molto di più, è sentimento profondo e non mi piaceva un campionato chiuso in quella maniera. Bisogna gestire meglio i soldi nel calcio, perchè tanto alla fine gira tutto intorno a questo, nel mondo capitalistico è così”. Comincia con la sua opinione sulla Superlega l’intervento di Ivan Juric ai microfoni di Sky dopo il ko interno con la Fiorentina. Un 2-1 subito al Bentegodi che rappresenta la sesta sconfitta nelle ultime sette gare. “Ci sono questi momenti nel campionato, io devo fare i complimenti hai ragazzi che hanno dominato concedendo poco, ma è bastato per prendere due gol – ha spiegato il tecnico del Verona -. È un momento così e bisogna accettarlo, gli errori si fanno sempre. Mi dispiace per i ragazzi ma sono soddisfatto di quanto dimostrato in campo. Magari qualcuno pensa che abbiamo mollato, ma abbiamo fatto vedere che ci siamo e per questo sono molto contento. Bisogna essere realisti, più di così non si poteva fare ma nel primo tempo ci sono stati momenti di grandissimo calcio. In alcune gare quest’anno ci è andata bene come con Udinese e Benevento in casa. Poi alla fine le cose si equivalgono, ora bisogna finire bene e i ragazzi ci sono eccome”.

Vlahovic e Caceres a segno: colpo Fiorentina a Verona

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“Non siamo ancora solidi come vorrei”

Ancora Juric: “Sistema di gioco diverso? Si cambia quando si gioca male, per me siamo ancora in fase di crescita e non si può cambiare adesso. Oggi abbiamo messo qualche giocatore che non giocava da tempo, ma sono i risultati a fare i giudizi, adesso ci gira male e non ero soddisfatto quando vincevamo. L’ultimo passaggio sbagliato? Su questo i giocatori possono migliorare fino ad un certo punto, l’Atalanta aveva Gomez e ora Ilicic che risolvono le gare contro le squadre chiuse… mi dispiace, volevamo fare una grande prestazione ed eravamo arrivati molto carichi. Continueremo a lavorare e i ragazzi devono vedere le cose positive fatte. Calo di attenzione? Eravamo molto concentrati sul fare risultato senza rischiare, stando bassi e provando a ‘rubare’ la partita e sfruttare le pecche degli avversari e invece abbiamo dominato anche contro le grandi. Per crescere offensivamente, però, non siamo ancora solidi come vorrei” ha chiosato.

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