Veron: “Calcio femminile? Per investirci deve fare reddito come quello maschile”

La situazione del calcio femminile non è uguale in tutti i paesi del mondo. E in Argentina è in atto uno scontro sullo sviluppo della disciplina. All’assemblea dei soci dell’Estudiantes ne ha parlato il presidente del club: Juan Sebastian Veron

La situazione del calcio femminile non è uguale in tutti i paesi del mondo. Ci sono zone in cui il pallone in rosa è una realtà consolidata, in alcuni casi allo stesso livello di quello maschile. Altri (ed è il caso dell’Italia) in cui il movimento è in crescita e sta cercando sempre nuovi modi per rendersi indipendente. E poi ci sono casi come quello dell’Argentina, in cui la discussione raggiunge un punto di rottura tra chi rappresenta il calcio maschile e quello femminile. Come racconta AS, l’assemblea generale dell’Estudiantes si è trasformata in un dibattito al riguardo.

Una socia ha chiesto perchè non venissero investiti più soldi sulla squadra femminile ed è arrivata la risposta del presidente. Che non è uno qualsiasi, ma Juan Sebastian Veron. E le dichiarazioni della Brujita hanno fatto decisamente rumore. “Togliamo il romanticismo e tutto quello che si dice del dilettantismo. Il calcio è un’azienda. E come azienda deve produrre reddito, è già difficile per il calcio maschile nonostante gli incassi che ha. Quindi il calcio femminile deve avere la stessa fonte di affari per poterci investire, altrimenti diventa tutto molto difficile. Il club si prende carico dei costi del calcio femminile, come accade spesso con gli sport minori. A volte si chiede molto al club, ma perchè il calcio femminile alla fine possa crescere serve che produca reddito”.

E Veron ha continuato su questo filone. “Perchè altrimenti andiamo sempre sul discorso del romanticismo, che deve crescere, che deve essere professionistico. Ma la realtà è che non è professionistico, non lo è per nulla. Per essere professionistico deve essere un’azienda, con investimenti che possano avere la stessa qualità di quello maschile e non è così, perchè non c’è questa seria volontà nella federazione, che promuove il calcio femminile ma poi scarica i costi sui club”. Una posizione, quella dell’ex Samp, Lazio e Inter, che ha fatto arrabbiare la calciatrice argentina Aldi Cometti, in forza al Madrid CFF, che ha scritto su Twitter: “Signor Veron, per far sì che arrivino soldi bisogna lavorare e investire. Altrimenti non arriverà mai nulla”. E la polemica…è servita.

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