Parla l’ex allenatore e CT tra campo, attualità e questioni personali della sua carriera.
Gian Piero Ventura torna a parlare e lo fa a Il Secolo XIX. Diversi gli argomenti affrontati dall’ex mister e CT tra cui la sua attualità ma anche quella calcistica che, per sua stessa ammissione, segue ma senza più quel divertimento del passato.
PRESENTE – Dopo aver lasciato il mondo del calcio nel 2021, Ventura non ha dubbi sulla sua scelta: “Dopo 44 anni da allenatore ho lasciato il calcio. Ora mi riprendo il tempo perso e gioco a golf”, ha esordito l’ex mister. Nessun ripensamento per lui: “No, seguo il calcio ma mi diverte meno e, non tifando, mi annoio […]”.
ESPERIENZE – Dopo aver ripercorso parte della sua carriera, ecco un passaggio su Sampdoria e Italia, due esperienze vissute dopo una scelta di cuore che, però, in entrambi i casi, non ha portato ai risultati sperati: “Storie diverse. Quando firmai con la Samp ero in A col Cagliari e mi volevano sei squadre. Il Doria puntava all’Europa, non pensavo retrocedesse. […]. Dopo 15 giorni dissi ‘Ho fatto la mia più grande cazzata’. Per tutti non ero l’allenatore, ero l’amico”. E sulla Nazionale: “Non parlo, dico solo che ho sbagliato”.
SAMPDORIA – Si passa poi all’attualità con un passaggio importante sulla Sampdoria che si trova a vivere la Serie B: “La Samp mi è rimasta dentro e ho sofferto molto. L’arrivo di Radrizzani mi fa felice. Pirlo? Ha un compito duro. In certe piazze in B devi vincere”. E sulla possibile risalita dei blucerchiati: “Vediamo chi resterà ma già con la rosa che ha è da A. In B una o due favorite toppano sempre. La difficoltà più grande di chi retrocede è calarsi nella mentalità della B. Ranieri a Cagliari non faceva un gioco stratosferico ma ha capito che in B contano aggressività, ferocia e voglia di fare risultato”. Infine un commento sugli acquisti della Samp: “Borini è un gran colpo dal punto di vista tecnico e caratteriale”.
6 agosto – 09:37
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