Venezia, il d.s. Collauto: “Seguivamo Peretz da mesi. E su Pinamonti…”

Dietro le quinte del Venezia. Nella nostra diretta Twitch di due giorni fa abbiamo avuto ospite il direttore sportivo del Venezia Mattia Collauto che ci ha raccontato i segreti della squadra appena promossa in Serie A: “E’ stata una grande stagione. Siamo partiti con l’obiettivo di alzare l’asticella rispetto all’annata precedente, abbiamo giocatori e persone di qualità che hanno facilitato l’inserimento di nuovi ragazzi. Volevamo prendere giocatori che avevano voglia di rivalsa e rimettersi in discussione per prendersi quello che probabilmente meritavano. Mi riferisco ai vari Forte, Mazzocchi… a giocatori che nella stagione precedente avevano subito delusioni pur facendo ottimi campionati. In questa stagione hanno giocato sempre cinque o sei calciatori che l’anno prima erano retrocessi, con l’obiettivo di motivare tutto il gruppo. Poi abbiamo inserito qualche ragazzo straniero, che io chiamo ‘giocatori internazionali’, che si sono calati in questo contesto in maniera meravigliosa; nel giro di un mese hanno imparato l’italiano, sono entrati in un gruppo fantastico che è cresciuto nel tempo e ha raggiunto un risultato insperato ma meritato.

Quant’è importante aver scelto un allenatore che propone calcio come Paolo Zanetti?
“L’abbiamo scelto per i valori che ha e perché ricalca la filosofia del nostro club. Fa un calcio coraggioso ed è quello che cercavamo, dando continuità alla scelta fatta precedentemente puntando su Alessio Dionisi. Sono due allenatori e persone diverse, noi siamo felicissimi della scelta fatta. Anche se aveva il contratto fino al 2022 c’era la possibilità che prendesse in considerazione altre proposte, ma la prosecuzione del rapporto con Paolo è stata una cosa naturale: abbiamo fatto una chiacchierata con la società prospettandogli un progetto a lungo termine. Lui l’ha accettato con grande entusiasmo, qui è nel suo habitat naturale e ha un grande rapporto con tutti”.

Avete puntato molto sul mercato del nord, come mai?
“Non è un caso aver preso molti ragazzi del nord. Abbiamo voluto allargare i nostri orizzonti: ci vuole un po’ di coraggio e la convinzione che qualche volta si può anche sbagliare. Noi abbiamo avuto anche molta fortuna perché abbiamo fatto alcune scelte anche in un periodo nel quale non si poteva viaggiare e non abbiamo avuto la possibilità di vedere alcuni giocatori dal vivo. Noi lavoriamo con statistiche e algoritmi, e penso sia un lavoro al quale dobbiamo abituarci tutti anche se le sensazioni di vedere un giocatore dal vivo sono uniche”.

E Dor Peretz l’avete visto dal vivo?
“Un paio di volte sì, ma lo seguiamo da mesi. Non penso sia una scoperta, è un giocatore che ha già fatto partite importanti a livello internazionale e si è distinto con la sua nazionale. E’ pronto a fare un passo avanti e abbiamo puntato molto sulle sue motivazioni”.

Ce lo descrive?
“E’ un centrocampista box to box che può giocare in varie zone di campo. Un centrocampista che fa della tecnica e dell’aggressività le sue armi migliori. Avevamo capito subito che potesse fare al caso nostro, è arrivato nel campionato più difficile al mondo con grandi motivazioni e ora dovrà dimostrare di esserne all’altezza. Ha numeri importanti, copre bene il campo e si fa trovare pronto molto spesso in zona gol aggredendo l’area avversaria. Speriamo confermi le sensazioni che abbiamo”.

Giocherete al Mazza di Ferrara?
“Abbiamo l’ok per fare lì le prime partite di campionato, ma la volontà è quella di iniziare la stagione nel nostro stadio. E’ importante giocare al Penzo, soprattutto per avere il nostro pubblico presente soprattutto quest’anno che affrontiamo la Serie A e avversari forti”.

Gli agenti sono più una risorsa o un limite?
“Dipende da noi dirigenti. I procuratori sono una parte del calcio, con un po’ di presunzione dico che dobbiamo saperli sfruttare per far sì che diventino una risorsa. Gli agenti sono i clienti del club che noi rappresentiamo”.

E’ vero che state cercando una prima punta?
“Sì, anche se a me non piace parlare di ruoli ma di qualità. Stiamo cercando un giocatore con determinate caratteristiche da affiancare a Forte, ci stiamo guardando intorno e ci prendiamo tempo per fare la scelta giusta perché ci sono tanti giocatori bravi”.

Pinamonti è un’idea?
“Noi non escludiamo niente, dobbiamo solo essere bravi a capire che tipo di giocatore inserire in questo contesto”.

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