Vecchio amore per Conte, nuova concorrenza all’Inter: cosa cambia se arriva Paredes

L’argentino, per cui il tecnico nerazzurro stravedeva già ai tempi del Chelsea, sarebbe un jolly perfetto per la mediana. Ma a chi potrebbe insidiare il posto?

L’innamoramento di Antonio Conte per Leandro Paredes comincia tempo fa e dura da almeno tre anni: il tecnico è al Chelsea da una stagione e a Londra, l’anno prima, aveva già portato dalla Serie A Marcos Alonso, prelevato dalla Fiorentina per quasi 30 milioni. Nell’estate del 2017 sposta il radar da Firenze a Roma e punta Antonio Rudiger e il centrocampista argentino, entrambi in giallorosso. Ma se il difensore tedesco sarà convinto a vestire di Blue – e la sua casa è ancora a Stamford Bridge – l’ex Empoli sceglie lo Zenit, poi il Psg. E le strade tra il tecnico e “El Mago” sembrano destinate a non incrociarsi. Almeno fino ad ora.

Duttilità

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Sì, perché nonostante questo mercato sia pesantemente condizionato dal Covid – e anche dalle voci su una possibile riorganizzazione societaria – l’Inter è disposta ad accontentare Conte con l’argentino. Nei cinque del tecnico salentino Paredes potrebbe sia sostituire Brozovic in regia sia, eventualmente, occupare il posto di una delle mezzali. Se c’è una cosa che l’ex Roma sa fare, infatti, è occupare con qualità qualsiasi zona del centrocampo: fu Giampaolo a Empoli a inventarlo regista, prima in carriera aveva giocato più avanzato, da 10. Al Psg è stato anche provato mezzala, in una posizione in cui però c’è Marco Verratti. Ecco quindi che, con un solo giocatore, Conte avrebbe a disposizione più soluzioni: potrebbe sceglierlo per far rifiatare Brozovic, l’unico in rosa in grado di svolgere i compiti di regia (oltre che uno dei più utilizzati in assoluto). Oppure potrebbe “raddoppiare” la qualità del centrocampo, facendolo giocare da mezzala accanto al croato. In quella zona, infatti, l’Inter sta incontrando una serie di difficoltà non preventivate: il rendimento di Vidal è nettamente inferiore alle aspettative, e di questo Conte se ne è accorto nonostante Arturo sia uno dei suoi preferiti. Sensi, da ormai più di un anno, dà pochissime garanzie dal punto di vista fisico, e anche da disponibile è stato usato col contagocce. Gagliardini è un fedelissimo del tecnico, ma non è un titolare. Di Vecino si sono perse le tracce. Paredes, oltre ai piedi buoni, ha anche quella grinta che Conte vuole nelle sue mezzali (che Vidal ha interpretato come “eccessiva irruenza”): quella, per intenderci, che il tecnico non ha trovato in Eriksen, non permettendo al danese di trovare una sua dimensione in nerazzurro. Insomma, l’arrivo di Paredes potrebbe riscrivere le gerarchie dell’Inter, magari aggiungendo quel pizzico di competizione interna che, per vincere, non fa mai male.

Adattamento rapido

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C’è poi un alto aspetto che spinge Conte a puntare forte sull’argentino. A differenza della gran parte degli acquisti dall’estero, Paredes non avrebbe bisogno del periodo di adattamento al nostro campionato. La Serie A la conosce bene, in Italia ha giocato 70 partite e si è formato sia in una squadra che lotta per salvarsi (l’Empoli di Giampaolo, poi arrivato decimo) sia in una da top 4, la Roma di Spalletti. In Toscana si è evoluto da “diez” a regista, arretrando il suo raggio di azione e allo stesso tempo allargandolo: una trasformazione che lo ha reso un centrocampista pressoché totale. Non ci sarebbe, insomma, quel rischio di portare a Milano un giocatore non pronto, o per caratteristiche proprio non adatto, alla Serie A. Il suo periodo al Psg sembra alle battute finali, non convocato nelle ultime due e non utilizzato nelle due precedenti. Pochettino non lo vede e l’addio sembra questione di poco: Conte e l’Inter attendono fiduciosi.

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