Valdifiori-Maksimovic: il Torino "vince" 7 milioni

Uno gioca sempre, l’altro quasi mai: due parabole inverse. I valori di mercato si alzano e si riducono clamorosamentetwitta

TORINO – Sembra fin incredibile la parabola di Nikola Maksimovic: fino a qualche mese fa questo giovane difensore serbo si nutriva di certezze, ora vive solo di belle speranze. Ma ancor più clamoroso è il quadro, se si confronta la sua storia con l’altro caso(tto) dell’ultimo giorno del mercato estivo, Mirko Valdifiori, salito a Torino come parziale (parzialissima) contropartita, proprio all’interno dell’affare Maksimovic. Nikola ha fatto di tutto per andare via. Gli era rimasta sul gozzo la mancata cessione dell’estate prima, «quando il Napoli già mi voleva, e con forza». Poi aveva digerito a fatica la permanenza nello scorso gennaio. Infine, ad agosto, ha improvvisamente deciso che ne aveva davvero le tasche piene. Dal suo punto di vista, è così: promesse non mantenute, sul fronte cairota. Dal punto di vista del Toro, non è così: ha cambiato le carte in tavola, Nikola. E dire che il Torino era disposto anche ad alzargli di nuovo l’ingaggio, pur di (ri)stimolarlo. E dire che Mihajlovic fin da subito usò ogni mezzo dialettico e motivazionale per tenerlo stretto alla causa. Ma un bel giorno Maksimovic decise di dichiarare guerra, definitivamente, al club che pure l’aveva scoperto, e lanciato nel calcio dorato.

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