Vai Italia, c’è il sorteggio dei playoff: due finalissime per guadagnarsi il Qatar

Alle 17 a Zurigo si definisce il cammino per gli spareggi di marzo verso il Mondiale 2022: azzurri teste di serie. Tanti rischi ma siamo i campioni d’Europa. Occhio a CR7 e Ibra

Il cielo d’Irlanda (del Nord) ha sbiadito l’azzurro in toni grigi da playoff. Per andare al Mondiale servono gli spareggi. E se c’è un caso il cui il sorteggio può spalancare le porte del Qatar, o spingerci verso un’altra “apocalisse”, è proprio questo. Una cosa è una semifinale contro la Macedonia del Nord e una finale in casa con la Scozia, e un’altra, totalmente diversa, affrontare prima la Turchia e poi andare a casa di Ronaldo o Ibra. Incroci che saranno decisi questo pomeriggio a Zurigo (inizio alle 17) e giocati il 24 e il 29 marzo. L’attesa di quattro mesi sarà una piccola tortura. Può la Nazionale quattro volte campione mancare il secondo Mondiale di fila?

Il sorteggio: tanti rischi per l’Italia testa di serie

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Conseguenza di un meccanismo spietato che qualifica 13 europee su 55 (il 41%). Non sarà tanto meglio quando dal 2026 il Mondiale si allargherà a 48 finaliste: dall’Europa ne arriveranno 16 (il 33%). Sperando che a nessuno passi per la testa di suggerire un Mondiale biennale, per agganciare qualificazioni sfuggite in campo, non resta che ricordarsi di “fare” l’Italia. Gli azzurri sono campioni d’Europa ma hanno perso lo slot, piegandosi alla Svizzera. Quindi spareggi, da teste di serie. Il meccanismo è più complicato da spiegare che da fare. Sono già qualificate le 10 vincenti dei gruppi: Belgio, Francia, Spagna, Inghilterra, Germania, Olanda, Svizzera, Danimarca, Croazia e Serbia. E ci sono altre 12 nazionali in lotta disperata per 3 posti.

Il regolamento: 12 squadre per 3 posti nelle “final four”

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Queste 12 nazionali saranno divise al sorteggio in tre “final four” da 4 squadre, con semifinali (a casa delle teste di serie) e finali (in sede da sorteggiare sempre oggi). In prima fascia, oltre all’Italia, ci sono Portogallo, Svezia, Galles, Russia e Scozia. Nella seconda, in teorico ordine di difficolta decrescente, Polonia, Turchia, Austria, Ucraina, Rep. Ceca e Nord Macedonia. Cosa augurarsi? Una semifinale contro i macedoni sarebbe l’ideale. In seconda battuta, cechi, ucraini e austriaci sembrano preferibili alla Polonia di Lewandowski e alla Turchia che ha lottato alla pari con Olanda e Norvegia. Ma non basta. Il sistema – molto democratico, va riconosciuto – prevede diverse variabili indipendenti.

Le rivali: CR7, Ibra, doppio turno e sedi

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Superata la semifinale, ci sarebbe l’ostacolo finale tra noi e il Qatar. Prima incognita: la rivale. Per mille motivi Mancini non si augura il Portogallo dal potenziale tecnico superiore al nostro, con Ronaldo, Bruno Fernandes, Bernardo Silva, Ruben Dias, Joao Felix e altri tipi pericolosi. Non è all’altezza la Svezia, anzi sembra alla portata, ma pensavamo la stessa cosa nel 2017: quel ricordo, e il ritorno di Ibra, spingono a desiderare Russia, Scozia e Galles. Seconda incognita: quale sarà la condizione nostra e dei rivali a marzo? Nessuno può dirlo. Terzo rebus: in quale sede? Giocarsi il Mondiale a Mosca, Glasgow e Cardiff ribalterebbe molte prospettive. Tra le undici rivali, soltanto una big, il Portogallo, ma psicologicamente abbiamo perso la sicurezza degli ultimi due anni.

Le conseguenze: nel 2014 l’ultimo mondiale, sistema in pericolo

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Dal 2006, dalla notte di Berlino, il Mondiale sembra maledetto. Sudafrica 2010: eliminati nei gruppi (due pari e una sconfitta). Brasile 2014: idem (due k.o. e un successo sull’Inghilterra, il 14 giugno, l’ultimo in una fase finale). Russia 2018: neanche qualificati, come nel 1958 (mentre nel ‘98 abbiamo vinto il playoff con la Russia). Adesso il bivio Qatar 2022 dove, se qualificati, saremo quasi sicuramente teste di serie: mancare ancora, e da campioni d’Europa, obbligherebbe a ripensare il sistema su cui si abbatterebbero conseguenze sportive ed economiche sanguinose. Se i contratti della Nazionale sono abbastanza “assicurati”, l’immagine sarebbe macchiata e le casse compromesse. Qualificarsi garantisce 10 milioni di euro, vincere ne vale 64 complessivi, ma una Nazionale al Mondiale ha un significato inestimabile oltre i soldi.

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