Us Open, Tsitsipas-Alcaraz: sfida inedita tra presente e futuro del tennis

Domani terzo turno intrigante a Flushing Meadows tra il numero 3 al mondo, reduce dalle scintille con Murray, e il talentuoso spagnolo classe 2003

Un giovane contro un giovanissimo, per un terzo turno tutto da gustarsi agli Us Open. Quella tra Stefanos Tsitsipas e Carlos Alcaraz è una sfida che oscilla tra presente e futuro: il greco è già realtà da tempo, lo spagnolo lo sta diventando a suon di risultati sorprendenti e di altissimo livello. Alcaraz, classe 2003, è il più giovane tennista dai tempi di Novak Djokovic a essere riuscito a raggiungere il terzo turno di un torneo del Grande Slam. E ora se la vedrà con il numero tre al mondo, Stefanos Tsitsipas: classe ’98 e già finalista in un Major, al Roland Garros di quest’anno.

TSITSIPAS

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Il greco è sulla bocca di tutti, il nome di Tsitsipas è il più chiacchierato in queste prime giornate di US Open. Tutto è partito dal primo turno, nel tanto atteso match contro Andy Murray: il britannico ha perso in cinque set (dopo essere stato sopra 2-1) e ha fatto partire la polemica, in virtù delle tante pause dell’avversario. Compresa quella di dieci minuti per andare in bagno tra il quarto e il quinto set. Episodi che hanno lasciato scorie, ma intanto Tsitsipas è già sceso in campo per il secondo turno battendo il francese Adrien Mannarino in quattro set: 6-3 6-4 6-7 6-0.

ALCARAZ

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Nessuna polemica e nessuna parola negativa intorno a Carlos Alcaraz, il baby prodigio che sta compiendo passi da gigante. Quest’anno lo spagnolo ha vinto un torneo ATP, sulla terra di Umago, battendo in finale il francese Richard Gasquet. Nel primo turno degli US Open è arrivata una bella vittoria contro la testa di serie numero 26, il britannico Cameron Norrie: 6-4 6-4 6-3. Poi il successo contro Arthur Rinderknech, che ha strappato un set ad Alcaraz prima di capitolare. Ora uno degli scogli più duri: già così il numero 55 ha superato le attese, contro Tsitsipas servirà una vera e propria impresa. Anche perché il greco è giustamente considerato uno dei pochi giocatori presenti a New York che possono provare a mettere i bastoni fra le ruote a Novak Djokovic, a caccia del Grande Slam. Ma Carlos non è solo futuro: il presente sta diventando sempre più suo.

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