Urlo Inter: fa 0-0 in casa del Porto e raggiunge il Milan tra le prime 8 d’Europa!

Nerazzurri ai quarti dopo una gara sofferta: Onana decisivo con un paio di parate, i portoghesi colpiscono due legni nel recupero

Dal nostro inviato Filippo Conticello

14 marzo – PORTO

Con cuore immenso, coraggio e testa altissima, l’Inter di Simone Inzaghi centra i quarti di Champions: i tifosi nerazzurri, anche quelli rimasti vergognosamente fuori dallo stadio nonostante avessero regolare biglietto, ricorderanno a lungo la folle notte di Porto. La notte della calma olimpica di Onana, di una difesa col coltello tra i denti, di un recupero folle con due pali e un salvataggio sulla linea. È la notte di uno 0-0 prezioso come i 20 milioni che entreranno nelle casse del club nerazzurro che può scordare la serie A: l’Europa sembra davvero il giardino di questa squadra.

L’AVVIO

—  

Da un lato l’Inter senza Skriniar, precauzionalmente in panchina, costretta ad adattare Darmian come difensore e a ripescare il traballante Dumfries visto quest’anno, ha Dzeko come partner di Lautaro. Dall’altro il Porto mobile di Conceiçao che, oltre alla squalifica di Otavio e al k.o. del pericoloso terzino Joao Mario, perde pure Pepe per infortunio prima del match: il 4-4-2 portoghese scolora così in un più spinto 4-2-3-1 con il terzetto Evanilson, Eustaquio e Galeno dietro al centroboa Taremi. In una atmosfera infuocata, il Porto inizia forte costringendo al miracolo Onana con un tiro dalla distanza di Uribe: è il segnale di una serata in cui bisognerà soffrire. I portoghesi non a caso passano spesso da sinistra, sfruttando il lato debole della squadra di Simone Inzaghi. Lo stesso portiere interista deve distendersi su Galeno perché il Porto, pur non avendo un ritmo tambureggiante, riesce a proporsi pericolosamente sfruttando gli errori nerazzurri. Eppure anche l’Inter avrebbe pure una occasione gigantesca dopo una ventina di minuti e deve mangiarsi le mani per una trasmissione troppo lenta dalla palla: Barella in superiorità numerica serve Dzeko in ritardo e il suo sinistro è strozzato.

PRECIPITAZIONE

—  

Tanto Dumfries soffre dal suo lato dove piovono pericoli, tanto Dimarco costringe il rivale Pepê, esterno adattato a terzino, a rincorrerlo: è la corrente alternata di Inzaghi, una corsia accesa e l’altra no. Poi un altro errore madornale di Barella costringe Darmian a spendere un fallo tattico per evitare la ripartenza portoghese, con tanto di giallo inevitabile. I tremori davanti a Onana si sentono, sparsi qua e là, ma pure l’Inter avrebbe tempo e spazio per far male alla difesa di Sergio in cui si vede eccome l’assenza di una colonna come Pepe: troppa, però, la precipitazione della banda di Simone al momento opportuno. Alla fine, si va all’intervallo con uno 0-0, rassicurante fino a un certo punto.

RIPRESA

—  

Anche nel secondo tempo il Porto dà sempre un senso di pericolosità strisciante, soprattutto sul lato destro nerazzurro, mentre l’Inter cerca di governare il pallone facendosi prendere quasi sempre dall’ansia. Un tiro a giro ben affilato potrebbe risvegliare un assonnato Barella, ma è tutta l’Inter che avrebbe bisogno forse di una scossa emotiva per battere la paura e andare oltre la diga davanti a Onana. Quando manca una ventina di minuti, Simone muove le prime pedine quasi per necessità: un esausto Dimarco lascia il posto a D’Ambrosio, oltre alla solita staffetta Dzeko-Lukaku, seguita poi dall’ingresso di De Vrij per l’acciaccato Bastoni. Pure Conceiçao fa le sue mosse per aggiungere sofferenza alla sua ex squadra: Toni Martinez sostituisce l’evanescente Evanilson e il più offensivo Franco prende il posto di Eustaquio. È un ultimo scorcio di gara vietato ai deboli di cuore, in cui nella tonnara si aggiungono Skriniar che stringe i denti e Brozovic (out l’ammonito Darmian) e in cui Lukaku spazza più palloni nella propria area e nell’unica occasione nella metà campo avversaria incespica un po’. Onana è attento su un destro pericolosissimo di Grujic e guida la propria difesa in una prova di applicazione maniacale di fronte a una squadra inzeppata di attaccanti nel finale. Nel recupero il salvataggio sulla linea di Dumfries vale molto più di un gol e i due legni finali di Taremi (uno su miracolo di Onana) sembrano un segno del destino: è la notte dell’Inter.

Precedente Champions, ecco le altre qualificate ai quarti di finale Successivo La bordata di Capello a Inzaghi in diretta tv: "La modestia è importante e invece..."