Uribe alla Lazio, il tempo stringe. C’è anche Simeone

È un nome che stuzzica, Matheus Uribe. Mezzala e regista, fior di titolare del Porto, è un’occasione che vale economicamente e tecnicamente perché si libera a giugno e si può prendere a zero. E’ un nome sul tavolo, valutato anche da Sarri. Ci sono aspetti che possono interessarlo, l’identikit internazionale, la scorza dura colombiana. Ed altri meno, gli sembra più un regista che una mezzala e ha 32 anni, non proprio un giovanotto su cui costruire. Ma il piano Champions non potrà essere messo a punto senza aggiungere giocatori esperti, da combattimento su campi internazionali. Matheus Uribe conta 20 presenze in Champions, 11 in Europa League, più di 100 nel campionato portoghese. Conceiçao ad inizio stagione, nel rombo, l’ha fatto giocare play accanto a Grujic e Pepê. Nel 4-2-3-1 accanto a Grujic. Uribe è alto 1,82, non ha le leve di Milinkovic o la fantasia di Luis Alberto. Ma sa essere una mezzala box to box. Lo trovi pronto ad inserirsi in area avversaria e a salvare pericoli nella sua area. E’ veloce, sa azionare il tackle. Qualcuno lo avvicina ad Allan, con i dovuti raffronti, storico pallino di Sarri.

Gli scenari

Uribe lascerà il Porto a scadenza, la decisione è presa. Aspetta un segnale dalla Lazio che ha iniziato a valutare la sua posizione nelle scorse settimane, già ieri è spuntato l’interesse dell’Atletico Madrid, sarebbe pronto a offrirgli un contratto da 3 milioni. Se le notizie saranno confermate, ci sarà poco da fare. Uribe ha già rifiutato un’offerta dell’Olympique Marsiglia, è corteggiato dal Flamengo, unico club disposto ad offrirgli quattro anni di contratto. Uribe vuole continuare a giocare ad alti livelli, sente di essere ancora al top e di poterci restare per almeno 3-4 stagioni. Il quotidiano “O Jogo” ha scritto che il giocatore ha ricevuto un’offerta dall’Italia del valore di 14 milioni per tre anni. A queste cifre non può essere la Lazio, i parametri dell’eventuale acquisto sarebbero inferiori, quantificabili tra i 2 e i 2,5 milioni l’anno. Sarebbe un’operazione a fondo perduto non essendo Uribe rivendibile considerando l’età. Ma gli affari a parametro zero, di giocatori esperti, hanno sempre allettato il presidente Lotito. Colse al volo i colpi progettati dal diesse Tare, prima Klose (arrivato a 32 anni), poi Leiva (arrivato a 30). I conti a centrocampo vanno fatti considerando vari fattori. A Sarri servirà un nuovo Milinkovic se Sergej riuscirà a partire nell’ultima estate che può garantire un incasso alla Lazio. Luis Alberto, tra genialate e scenate, è riuscito a conquistare Sarri. In estate viene sempre colto dalla malinconia di casa, ma offerte vere non sono mai arrivate, a parte quella del Cadice a dicembre, inaccettabile per la Lazio per modalità di trasferimento (prestito) e guadagno (solo un riscatto ipotetico a cifre inferiori ai 20 milioni). Sarri aspetta un nuovo regista, l’arrivo è legato alla partenza di Marcos Antonio. Ci sono voci sul Brighton di De Zerbi, tutti sperano che tenti di prenderlo, potrebbe puntarci e rilanciarlo. Per Mau è in uscita Basic. Cataldi ha rinnovato, Vecino rimarrà. A loro bisogna aggiungere altri centrocampisti e l’occasione Uribe potrebbe fare al caso della Lazio.

L’attacco

Servirà un vice Ciro, ai nomi di Retegui (Tigre) e Bonazzoli (Salernitana) si è aggiunto Pinamonti del Sassuolo. E’ gestito dalla scuderia Raiola, ormai guidata dai successori del compianto Mino. Pinamonti è arrivato dall’Inter in prestito con riscatto fissato a 20 milioni, guadagna 2,4 milioni. Non è un’operazione semplice.

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