Uomini che cambiano ruolo e schemi ballerini: alla ricerca di un’identità perduta

Tanti esperimenti in tutti i reparti, poche certezze per Allegri: 4-4-2, 3-5-2, 4-3-1-2 e 4-3-3, quale sarà la formula giusta per i bianconeri?

Max Allegri è ancora alla ricerca della sua vera Juve. Tanti gli uomini che hanno cambiato ruolo e si sono alternati nei tre moduli che sono stati proposti nelle prime due partite di campionato, in attesa di inserire totalmente i nuovi. Il ritorno della difesa a tre si è visto per poco nel finale di Udine, e non ha dato grandi riscontri; l’esperimento trequartista, con McKennie alle spalle di Chiesa e Dybala, con l’Empoli è durato solo un tempo. La cessione di Cristiano Ronaldo rischia di portare fuori strada: anche nella prima di campionato il portoghese era rimasto fuori dall’inizio.

Chi gira la squadra

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Che Allegri voglia una squadra duttile e giocatori pronti a cambiare ruolo anche a partita in corso è abbastanza noto. Le prime uscite, però, non hanno ancora lasciato traccia della struttura di base. Danilo, che a Udine fece il terzino in avvio e il regista nel finale (come per tutta la gara con l’Empoli), sembra più una soluzione di necessità che una vera alternativa a Locatelli. Ramsey, che si è fermato dopo la prima, è ancora un’incognita in quel ruolo. Mentre l’ultimo McKennie dello Stadium è lontanissimo dal poter fare la differenza. Dybala decisamente meglio da sottopunta, ma in quel caso il lavoro difensivo degli esterni alti dev’essere impeccabile. Nulla di nuovo, comunque, rispetto alla passata stagione: senza Locatelli, l’unica vera novità in mezzo al campo nella sessione estiva di mercato fin qui, l’assenza di un uomo capace di far girare la squadra resta il vero problema dall’anno scorso.

Moduli

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La Juve a Udine ha cominciato con un 4-4-2 e chiuso con il 3-5-2, con l’Empoli ha provato il 4-3-1-2 nella prima frazione e poi è passata a un 4-3-3. Chiesa, che nel primo tempo con l’Empoli faceva la punta insieme a Dybala, nella ripresa è tornato sull’esterno di destra, nel suo lato preferito. Mentre Morata, in campo al posto di McKennie dopo l’intervallo, ha dato maggiore peso al tridente offensivo. Ci si aspettava, però, ben altro rendimento. E forse è proprio quest’ultimo l’aspetto che preoccupa maggiormente dopo le prime uscite dell’Allegri bis. Questione di meccanismi da oliare? Può darsi. O, più semplicemente, identità cercasi.

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