Uno stadio più bello per un Napoli che sogna: ecco il “Maradona” da scudetto

Il neosindaco Manfredi alleato del presidente De Laurentiis: “Col club progetti per renderlo vivo”

La scintilla è scattata il 21 agosto: hotel Britannique, vista mozzafiato sul Golfo di Napoli. Aurelio De Laurentiis si trova lì, perché la squadra è in ritiro all’inizio di un campionato che finora ha regalato solo gioie. Gaetano Manfredi si trova nello stesso albergo per impegni elettorali, candidato alla sindacatura della città. I due si incrociano, conoscono i rispettivi ruoli e cominciano a chiacchierare amabilmente. Anche perché l’ex rettore dell’Università Federico II, già ministro nel secondo governo Conte, continua a insegnare a Ingegneria, una struttura attigua proprio allo stadio, del quale da tecnico conosce pregi e difetti. Ed è chiaro che su questo tema è cominciato un confronto di idee che, dopo l’elezione a sindaco, diventa agenda di lavoro.

insediamento

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Entro questa settimana Manfredi si insedierà a Palazzo San Giacomo e comincerà a lavorare, per una città che purtroppo ha tante urgenze in agenda. Ma per domenica il presidente del Napoli lo inviterà allo stadio per assistere alla sfida delle 18 contro il Torino. Sarà l’occasione per proseguire in un dialogo che non si è fermato a quel giorno di agosto, ma è proseguito telefonicamente, prima e dopo l’elezione, salutata da De Laurentiis con entusiasmo: “Mi complimento col nuovo sindaco. Manfredi è una figura istituzionale di grande spessore e assoluto prestigio. Buon lavoro: riporta Napoli al suo antico splendore”. Toni decisamente diversi rispetto al rapporto burrascoso e polemico avuto col predecessore De Magistris. Ed ecco che esistono i presupposti per migliorare l’impianto di Fuorigrotta e renderlo più moderno e fruibile, insomma uno stadio da scudetto, come lo è stato negli Anni 80, prima che una copertura lo appesantisse.

parcheggi e copertura

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Gli interventi strutturali per le Universiadi del 2019, hanno portato al rinnovo di tribune e spogliatoi. Ma i lavori più importanti riguarderanno i parcheggi sotterranei, inutilizzabili da decenni e la copertura, che andrà rimossa in sicurezza ed eventualmente ricostruita. Interventi importanti e costosi, che oggi però appaiono realizzabili. Perché politicamente ora ci sarà un’affinità fra Regione e Comune che agevolerà una triangolazione virtuosa, almeno ci si augura, per ottenere i finanziamenti per rinnovare profondamente il Maradona, rendendolo degno del nome che porta.

fruibilità: stadio “vivo”

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Progetti e visione del nuovo sindaco e del club non si discostano molto. “Napoli non deve accontentarsi delle piccole cose provinciali, perché la squadra è importante e ha un tifo esteso per il mondo. Se guardiamo il Bernabeu di Madrid e altri grandi stadi sono aperti tutti i giorni della settimana, hanno un museo dove i turisti guardano i cimeli della squadra, la storia, con gente che spesso viaggia appositamente per visitarlo – dice Manfredi -. Lo stadio deve essere la casa della squadra, la casa del tifo e deve raccontare la storia del calcio a Napoli. Nel programma c’è la valorizzazione di tutta l’area di Fuorigrotta, che fra stadio, piscina Scandone, Fiera d’Oltremare e altre strutture va resa più fruibile». Esiste già una intesa di massima per realizzare in tempi abbastanza brevi un museo “virtuale”, progettato da De Laurentiis stesso, in cui il tifoso potrà “immergersi” e “giocare” con i campioni azzurri.

il ricordo di diego

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Il 25 novembre ricorrerà l’anniversario della morte di Diego Maradona ed è in programma per il 28 novembre, prima di Napoli-Lazio, una commemorazione che sia anche festa. Con la posa della (o delle) statua, intorno alle quali tante polemiche erano sorte in estate. Manfredi chiude con una battuta: “Speriamo che io, juventino, porti fortuna per lo scudetto al Napoli, sarebbe la mia più grande gioia perché porterebbe successo alla città”.

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