Uno, nessuno, cento Kean: in che ruolo gioca Moise?

Fisico esplosivo, tecnica e letture, nato centravanti in bianconero ma poi diventato universale d’attacco che all’occorrenza fa anche tutta la fascia. Tutte le evoluzioni di un talento che può tornare

Quello che ci si metterebbe in casa (ri)prendendo Kean la Juve lo sa meglio di chiunque altro, perché quella casa è già stata anche di Moise, uscito dalle giovanili bianconere. Non sapere insieme a chi il 21enne ragazzo di Vercelli dovrebbe completare l’attacco del futuro bianconero è un tema. Ma non è un tema che incide su di lui, che ha le caratteristiche per giocare con chiunque degli attaccanti della Juve di oggi, da Dybala e Morata fino soprattutto a Ronaldo.

LA NATURA DA PRIMA PUNTA

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Una fisicità declinata sia sulla potenza che sulla reattività è la chiave che gli permette di recitare praticamente ogni ruolo in commedia là davanti. E’ nato prima punta, anche per un’esuberanza atletica e strutturale che lo rendeva dominante a livello giovanile. Dell’attaccante centrale ha la fisicità, forse non ancora a livelli da alta Champions, e l’abilità nell’attaccare la profondità, dettando il passaggio sul filo del fuorigioco, ma anche di ricevere spalle alla porta, con capacità di proteggere il pallone e vedere lo scarico, ma anche la rapidità per girarsi e partire palla al piede.

L’EVOLUZIONE DA ESTERNO

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Mentre Allegri l’aveva lanciato al centro dell’attacco per tutti questi motivi, ’esplosività da sprigionare quando ha campo davanti ha reso naturale vederlo, e con profitto, anche da esterno, il ruolo che Mancini gli ha cucito addosso in azzurro. E come esterno capace di giocare accanto a Icardi e Mbappé ha trovato la sua dimensione internazionale al Psg, in campo 8 volte su 10 in Champions, la metà da titolare. Le sue doti naturali di uno contro uno per liberarsi al tiro si esaltano in fascia puntando l’avversario e attaccando gli spazi tra laterale e centrale, insieme a movimenti da esterno vero e lettura degli spazi da attaccare con e senza palla.

COSI’ NELL’ATTACCO JUVE

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Non certo per istinto del gol, in cui Ronaldo è inarrivabile, ma è in questo tipo di movimenti che Kean potrebbe essere quello che Cristiano potrebbe essere e non è stato. E grazie a questa bidimensionalità ne sarebbe anche il perfetto complemento (e la Juve sa quanto è difficile trovarlo) per la capacità di alternare le posizioni con CR7 tra chi sta al centro dell’attacco e chi parte da sinistra e viceversa, con Kean a fare da pendolo per riempire la parte di campo dove non è Cristiano. E per le stesse ragioni completerebbe con naturalezza anche un attacco con Paulo Dybala o con Alvaro Morata, chiunque ci sia l’anno prossimo.

TECNICA E CARATTERE

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L’aggressività di ogni sua giocata ne fa cogliere soprattutto l’istinto ma non potrebbe esserci tanta velocità d’esecuzione senza tecnica e capacità di lettura. Tra le doti in campo aperto e una fisicità ancora da sviluppare per reggere da perno dell’attacco anche ai massimi livelli continentali, un approdo da seconda punta è una sintesi possibile a patto di non perderne la multidimensionalità. E a proposito di sapere cosa ci si mette in casa, la Juve ne conosce bene il lato comportamentale, anche se le esperienze all’estero hanno allontanato Moise dal cliché balotelliano del genio e sregolatezza, senza snaturarlo ma facendone semplicemente un ragazzo della sua età, e della sua generazione.

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