Una settimana al raduno: dubbi e certezze di un Milan incompleto

Il club rossonero è fiducioso, c’è il tempo per allestire una rosa più forte di quella della scorsa stagione. Ma le caselle da riempire sono molte e le condizioni di Ibra peseranno

Una settimana da Diavolo. Mancano sette giorni esatti al raduno a Milanello, occasione perfetta per fare il punto della situazione in casa rossonera. Con una premessa d’obbligo: lavori in corso, quindi meglio evitare giudizi affrettati o parziali. Le estati in cui si giocano Europei o Mondiali sono sempre particolari, figuriamoci dopo un anno e mezzo segnato dalla pandemia: non stupisce, dunque, che il Milan oggi sia incompleto.

Di certo, però, il d.t. Maldini, il d.s. Massara e l’a.d. Gazidis sono attesi da settimane intense per allestire un Milan da Champions, più forte di quello visto all’opera fin qui. Aver guidato la risalita del club fino a questo punto è il loro biglietto da visita, la certezza a cui aggrapparsi sempre, insieme alla conduzione tecnica di Stefano Pioli. Ma c’è tanto da fare.

Prima le uscite

—  

Dirigenti, agenti e addetti ai lavori sono concordi: non è solo Euro 2020 a posticipare le mosse di mercato dei top team, è anche la necessità di piazzare prima – e possibilmente far fruttare – i giocatori che non rientrano nei piani per la prossima stagione. Non sono nemmeno più tanto i parametri del Fair play finanziario a preoccupare: è un tema di cassa e di conti. Il Milan – che da questo punto di vista sta meglio di altri ma non intende comunque concedersi spese folli, avendo già investito più di 40 milioni per Maignan e Tomori – ha sistemato Laxalt e ora valuta se monetizzare con Pobega. Vorrebbe fare lo stesso con Conti, mentre Caldara verrà valutato da Pioli. Il portafogli potrebbe irrobustirsi con le eventuali partenze di Castillejo, Leao o Hauge, ma serve la proposta giusta.

Riscatti e rinnovi

—  

Una volta quantificato il tesoretto derivante dalle cessioni e avendo chiaro il numero della caselle da riempire per completare la rosa, si procederà agli innesti. Intanto si va avanti sul fronte dei volti noti, ovvero i giocatori da riscattare o da blindare. A giorni è attesa la definizione della vicenda Tonali col Brescia, in dirittura d’arrivo anche la trattativa col Real Madrid per confermare Brahim Diaz, molto più complicata la questione Dalot. Sul fronte rinnovi, tre nomi di cui occuparsi vista la scadenza di contratto nel 2022: anzitutto Kessie, poi Calabria e Romagnoli.

Acquisti

—  

Non saranno sufficienti queste operazioni, comunque, per rinforzare il Milan rispetto alla scorsa stagione. Servono acquisti: giocatori che diano un impatto immediato e giovani dal buon potenziale. Urgono almeno un’altra prima punta di alto livello, un numero 10 che sostituisca Calhanoglu e un altro mediano. Più due laterali difensivi che diano un po’ di respiro a Calabria e Hernandez. Giroud, Jovic, Bakayoko, Ceballos, Odriozola sono i profili circolati con più insistenza nelle ultime settimane. Con Ziyech, che potrebbe essere l’ultimo colpo da piazzare in agosto.

Scommesse Ibra e Maignan

—  

Le incognite sul 2021-22 rossonero, in ogni caso, non riguardano solo le mosse di mercato ancora da compiere. C’è la tenuta fisica di Ibrahimovic, per esempio: Zlatan dovrebbe tornare a disposizione di Pioli a inizio campionato, ma riuscirà a restare integro nei momenti chiave? Il Milan sta imparando a cavarsela anche senza il suoi fuoriclasse, ma Ibra pesa parecchio nei destini della squadra. Poi c’è Maignan: per quanto Donnarumma sia andato via in malo modo, raccogliere l’eredità di uno come Gigio è tutt’altro che banale. Per ora sono solo ragionamenti e sensazioni, ma tra una settimana si torna a fare sul serio. Lavori in corso per davvero, anche sul campo.

Precedente Probabili formazioni Repubblica Ceca Danimarca/ Diretta tv, pochi i dubbi di Silhavy Successivo Non farlo girare, essere aggressivi, non lasciare spazi: Lukaku si ferma così

Lascia un commento