Una giornata di Serie A all’estero, magari in India. Il presidente Casini ha lasciato senza parole, anche perché la Supercoppa in Arabia fra lo stadio vuoto per la semifinale Napoli-Fiorentina e i fischi al minuto di silenzio per Gigi Riva hanno lasciato un po’ perplessi sull’esportazione del nostro calcio in Oriente. Tuttavia, il presidente di Lega non ha parlato di India in modo casuale. L’India è un mercato enorme: 1,4 miliardi di persone e una delle quattro economia che crescono più rapidamente al mondo. E il calcio in India sta conquistando sempre più spazio e secondo uno studio pubblicato nel settembre del 2023, è il quarto sport più popolare del Paese.
Il primo è ovviamente il cricket e la lega indiana, la ricchissima Indian Premier League (oltre un miliardo di dollari di soli diritti tv a stagione), il secondo sporto è l’hockey su prato, poi viene il tradizionale Kabaddi (sport di contatto che si pratica 7 contro 7) e poi arriva il calcio, in netta crescita negli ultimi cinque anni, soprattutto grazie alla Premier League inglese, estremamente popolare in India, ma è in generale il calcio europeo ad attirare l’attenzione del pubblico indiano e la cosa non è sfuggita alla Lega di Serie A, che attualmente vende i diritti al broadcaster ViaCom senza guadagnare moltissimo. Insomma, il calcio che si espande in un’economia che cresce è il classico “piatto ricco mi ci ficco”, ma può la Serie A competere con la Premier League che sul mercato indiano si sta muovendo da diversi anni con un vantaggio notevole? E non è una follia trasportare un’intera giornata di campionato in India con tutti i problemi logistici e tecnici che comporterebbe?
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