Attaccante come papà, ha riconquistato i tifosi svedesi e la nazionale dopo la retrocessione con l’Helsingborgs nel 2016. Ecco com’è uscito allo Spartak dall’ingombrante ombra paterna
Cambia la tua vita lasciando casa tua. Senza click, basta una valigia. Jordan Larsson avrà messo dentro vestiti e rancori, o un paio d’occhiali a specchio per coprire l’occhio nero. Perché la retrocessione subìta con l’Helsingborg nel 2016 gli costò un pugno in faccia da parte di un ultrà. “Non sei degno di indossare la nostra maglia”. Oppure: “Giochi solo perché tuo padre fa l’allenatore”. Non uno qualsiasi.