Un palo e pochi lampi: Toro-Genoa, pari senza gol

Nessuna rete ma le due squadre ci provano. Per i granata è il quinto pareggio di fila. I rossoblu rallentano dopo tre vittorie consecutive

Dal nostro inviato Mario Pagliara

13 febbraio – Torino

Il Toro non rompe la maledizione dell’Olimpico e stecca ancora una volta l’appuntamento con la vittoria casalinga. Finisce zero a zero, ed è un pareggio che lascia l’amaro in bocca solo al Genoa di Ballardini, decisamente meglio sul piano del gioco: il Grifone è fermato da un super intervento di Sirigu su Czyborra nel primo tempo, dal palo di Zappacosta e dall’imprecisione di Pjaca nella ripresa, altrimenti sarebbe tornato a casa con l’intera posta in palio. Robusto passo indietro invece quello del Toro, mai pericoloso e ancorato davanti alla propria area. Per i granata il bicchiere è chiaramente mezzo vuoto, per Nicola è il quarto pareggio consecutivo in quattro partite.

Sirigu c’è

—  

Viene quasi da pensare che le basse temperature di questo sabato che precede il San Valentino abbiano gelato gli entusiasmi di Torino e Genoa. Perché la prima parte della sfida dell’Olimpico si gioca su un sottile equilibrio tattico e non certamente sull’onda dello spettacolo e della veemenza che pure per una squadra con esigenze di classifica come i granata era lecito aspettarsi. Il barometro del primo tempo è direzionato nella prima parte leggermente più a favore del Grifone di Ballardini, che almeno in avvio ci prova a far prevalere la sua maggiore cifra tecnica con Strootman e Rovella, mentre nella seconda metà di frazione emerge una spolverata di Toro con il lancio lungo per Belotti o Zaza e qualche brivido per Perin su un paio di angoli. È tutto sommato un primo tempo con poco spettacolo e con un solo tiro diretto in porta. Arriva allo scadere (43’) quando Czyborra si ritrova davanti a Sirigu. Ma il portiere granata c’è e chiude con i piedi lo specchio. È un intervento decisivo che manda Toro e Genoa all’intervallo sullo zero a zero.

Zappacosta al palo

—  

La ripresa ha il merito di portare un pizzico di vivacità in più, introdotto in questa partita da un Genoa che alza i giri del motore e comincia a fare leva sulla sua maggiore propensione al possesso. Il Grifone gioca decisamente meglio, il Toro regge grazie agli interventi puntuali del suo trio difensivo (Izzo, Nkoulou, Bremer), ma la seconda grande chance – meritata – arriva per gli uomini di Ballardini. Quando, al 12’, Zappacosta scocca una fucilata che si stampa sul palo, probabilmente deviata quel tanto da Sirigu che consente di modificarne la traiettoria. Il Toro non riesce ad uscire dalla ragnatela di passaggi dei rossoblù, così poco prima della mezz’ora Nicola fa il doppio cambio: Baselli per Lukic, Verdi per Zaza. Poco dopo Ballardini replica lanciando nella mischia Pjaca al posto di Destro, mentre Nicola (al 34’) si gioca ancora due innesti: Linetty per Rincon e Murru per Ansaldi. A dieci dalla fine, il Genoa sfiora ancora il vantaggio ma, sull’ennesimo cross di Zappacosta, Pjaca di testa non dà la forza necessaria a pochi passi da Sirigu. Nessuna emozione nel finale, se non per una punizione di Verdi morta in tribuna. Il Toro esce a testa bassa.

Precedente Dalle scuse di Conte al 29° k.o. di fila dell'Italrugby: ascolta le notizie del giorno Successivo Ballardini: "L'ambizione del Genoa è fare bene la prossima gara"