Un guizzo di Cudrig al 95′ salva la Juve Next Gen a Pordenone

Nella seconda giornata del Girone A i bianconeri trovano il gol dell’1-1 in pieno recupero dopo il vantaggio della squadra appena retrocessa dalla B a inizio ripresa con Pirrello

Mentre il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli annuncia “un tavolo di riflessione sull’esperienza seconde squadre nel corso dei Mondiali in Qatar, una provocazione mentre la nazionale italiana non parteciperà”, la Juve porta avanti il suo lavoro sui giovani attraverso la Next Gen, di scena a Pordenone nel secondo turno di Serie C girone A. I ragazzi di Brambilla devono fare i conti con la corazzata guidata da Di Carlo, costruita per tornare in fretta tra i cadetti e decisamente più matura e navigata in ogni reparto. I due si affrontano per la prima volta da allenatori, dopo averlo fatto tante volte da calciatori. Ma è anche una sfida tra l’allievo e un suo vecchio maestro, dal momento che il tecnico bianconero fu un giocatore dell’attuale coach dei friulani in quel Mantova che nel 2007 arrivo a un passo dalla massima serie. Alla fine finisce in parità, 1-1: con i locali puniti per non aver chiuso il match e gli ospiti bravi a crederci fino alla fine.

EQUILIBRIO

—  

Garofani è in prima squadra, a difendere la porta juventina c’è dunque il 2003 Senko: l’esperto Magnaghi, con un colpo di testa che si stampa sulla traversa, gli fa capire subito che la serata al Tenghil di Legnano Sabbiadoro non sarà certo in discesa. I giovani della Juve difendono però con ordine, almeno fino a quando non perdono per infortunio il capitano Poli, rilevato dal Primavera Nzouango. Candellone approfitta del cambio di guardia al centro della difesa e fa tremare di nuovo la traversa della porta juventina, poco dopo Senko è costretto all’uscita con i piedi per allontanare un altro pallone in verticale. Ma l’occasione più nitida giunge prima dell’intervallo con Zammarini, che non trova la porta con un rasoterra da due passi. Il copione non cambia di molto nella ripresa. Burrai ci prova dalla distanza e trova ancora la pronta risposta dell’estremo difensore bianconero, che alla fine dei conti sarà l’uomo chiave del match.

BOTTA E RISPOSTA

—  

Senko si conferma insuperabile anche quando Candellone si presenta a tu per tu al 10’ s.t., ma può far poco cinque minuti più tardi sul colpo di testa di Pirrello sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Su una situazione simile Piscopo va vicino al raddoppio (salvataggio sulla linea), poco dopo un destro di Zammarini finisce di poco a lato. La Juve è tutt’altro che passiva: Festa non si fa sorprendere da Sersanti, poi guarda uscire di poco alto sulla traversa un tentativo di Cudrig. Brambilla fa il carico di attaccati negli ultimi dieci minuti, inserendo pure Cerri e Besaggio. Il Pordenone si abbassa e i bianconeri provano più volte a rendersi pericolosi nei pressi dell’area di rigore avversaria. Il modo in cui la squadra di casa cerca di frammentare il gioco sul finale lascia intuire quanto vengano temuti i giovani della Signora, che riescono a pareggiare i conti in pieno recupero con Cudrig. Finisce con una rete per parte, al fotofinish.

Precedente Il rispetto del Salisburgo: “Davanti a Maldini puoi solo guardare con soggezione” Successivo Sassuolo, Dionisi: "Meno punti di quanto meritiamo, ma stiamo facendo bene"