Un figlio d’arte alla Juve, arriva il 2007 Alfonso Montero: è il figlio di Paolo

Il difensore uruguaiano preso dal Defensor Sporting per rinforzare l’Under 16 bianconera: il padre, bandiera juventina sul campo, è dalla scorsa estate l’allenatore della Primavera

Colpo di mercato a effetto della Juve per il proprio settore giovanile. In arrivo Alfonso Montero, figlio di Paolo, che dall’estate scorsa allena la Primavera bianconera. Anche lui è un difensore: promette tanto, ma è consapevole che la strada verso il professionismo è ancora lunga. Si tratta di un classe 2007, andrà a potenziare il reparto difensivo della formazione Under 16 di mister Claudio Rivalta. Nella sua ultima esperienza al Defensor Sporting ha mostrato di avere un grosso potenziale, l’umiltà e il carattere che ricordano il papà. Non a caso è già un punto fermo della nazionale uruguaiana Under 17. Struttura fisica di prospettiva, ambidestro e già piuttosto abile in marcatura. Nel vivaio di Vinovo troverà altri figli d’arte come lui: ma la scelta di trasferirsi a Torino è stata motivata soprattutto dall’opportunità di poter crescere nella scuola italiana dei difensori e sfruttare la formazione del club fino alla seconda squadra. Insomma, una decisione ponderata per la carriera, oltre che per un legame indiretto al mondo Juve.

FIGLIO D’ARTE

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Alfonso è nato quando Paolo era praticamente al termine della sua carriera di calciatore, ma conosce bene l’attaccamento del papà all’Italia e in particolare alla Torino bianconera. Tanto che l’estate scorsa, quando gli è arrivata la chiamata della Juve, non ci ha pensato due volte a fare le valigie e accettare la proposta di allenare la formazione Primavera. L’ex difensore ha trascorso tredici anni nel calcio italiano, i primi quattro all’Atalanta e i restanti alla Juve fino al 2005. La dirigenza bianconera lo strappò all’Inter nell’estate del 1996 con un’azione fulminea quanto efficace: l’ex calciatore si stava dirigendo insieme al suo procuratore presso la sede del club nerazzurro per firmare il nuovo contratto, quando ricevette la chiamata che gli cambiò la vita. Da quella decisione di pancia per un semplice “vieni a Torino e firma con noi” è nata una grande storia d’amore. “Sono diventato juventino il primo giorno che sono arrivato a Torino”, ha sempre ammesso Paolo Montero. Che ora vorrà indirizzare al meglio suo figlio.

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