Udinese, lo sfogo di Marino: “Squadra mandata al martirio. Questo non è calcio”

La società bianconera non ha fatto parlare il mister e i calciatori, ma solo il direttore dell’area tecnica. Ecco le sue parole verso la Lega

Il post partita di Udinese – Atalanta è stato molto concitato. Nessuna ha parlato per la società bianconera tranne che il direttore dell’area tecnica Pierpaolo Marino. Ha cercato in tutti i modi di difendere il suo team e soprattutto ha attaccato la Lega Calcio per una gestione ai limiti della decenza. Andiamo a vedere le sue parole e l’intervista completa.

La mia presenza è perché oggi è stata mandata al martirio una squadra. Rischiando la salute dei giocatori sia quelli di casa, ma anche quelli di trasferta. Una società che non giocava da oramai cinque giorni e non si poteva allenare da tale periodo. Beto addirittura si è solo negativizzato stamattina, ed altri solo ieri sera. Questo non è calcio. Si sono mandati al martirio giocatori che non lo meritavano sia dal punto di vista del calcio che dal punto di vista personale dei giocatori. ” Ha poi continuato: “La Lega non ha tenuto conto di una squadra che ha ben due positivi al giorno, regolari, da oramai una settimana. Quello che è successo oggi non serve a nulla, é ai broadcaster, né alla Lega Calcio e né a qualcuno. Oggi si rischiava anche infortuni molto più gravi, proprio perché da quasi una settimana nessuno poteva scendere in campo. “

Nella seconda parte dell’intervista ha spiegato la sua presenza in conferenza e l’incomprensione verso le decisioni della Lega.

Noi eravamo disposti a tutto, ma soprattutto non si può fare ricorso al TAR il giorno prima del match. Oggi abbiamo dovuto portare in campo giocatori in quarantena. Solo stamattina abbiamo potuto radunare i componenti e si sono trovati in albergo. Oggi sono stati tutti degli eroi a lasciare una partita aperta per la maggior parte del tempo. Quello che è successo, è assurdo e soprattutto nemmeno tutelativo per i miei uomini. Oggi sono qua per difendere tutti e bisogna difendere la storia e la tifoseria di un club glorioso. Non frequento la Lega da qualche anno, ma quello che ho vissuto nelle ultime 24h significa aver toccato il fondo”. Ma non finisce qui.

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