Udinese, Gotti: “Dispiace per Udogie, salterà tante gare”

UDINE – La sfida tra Spezia ed Udinese vedrà di nuovo di fronte Luca Gotti e Thiago Motta, come avvenne due anni fa all’esordio in panchina da primo allenatore per il tecnico friulano, che si aspetta uno Spezia combattivo: “Al di là del sistema di gioco – spiega Gotti – che può variare in relazione ai giocatori a disposizione, Thiago Motta ha sempre dimostrato coerenza concettuale, cercando di permettersi il maggior numero di giocatori di qualità. È una squadra comunque sempre propositiva. Mi aspetto un’avversaria aggressiva, anche galvanizzata dal ritorno del pubblico allo stadio. Sappiamo che La Spezia è un ambiente caldo e che sa trasmettere energia“. Come per tanti allenatori, anche per Gotti c’è il problema dei tanti giocatori impegnati con le Nazionali rientrati tardi. E, in alcuni casi, anche infortunati: “Molina – rivela – è atterrato in Italia solo alle 3 di questa notte, grazie alla società che gli ha messo a disposizione un aereo privato. Oggi per lui è stata una giornata di recupero, non è venuto in campo con noi, era molto stanco. Viste le sue caratteristiche, spero che domani sia arruolabile per la partita. Larsen sta continuando un percorso molto positivo con la Nazionale danese, mi dispiace molto invece per l’infortunio di Udogie che si è rivelato un po’ più grave di quello che sembrava. Salterà 2-3 settimane che saranno dense di partite. è un peccato anche per come stava il ragazzo, per il suo stato psicofisico“.

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“I nuovi sono giovani di qualità”

Forse non sarà la gara con lo Spezia l’occasione giusta per vedere in campo tutti i nuovi acquisti dell’Udinese, ma di certo Luca Gotti sa di poter contare su una rosa competitiva seppur giovanissima: “Vale per Soppy come per Perez, Samardzic, Success e Beto: sono giocatori che vengono da realtà diverse. Sono giovani – sottolinea il tecnico – alcuni giovanissimi, con poca o nulla esperienza in questo contesto, ma che assieme hanno grandi qualità. Ognuno di loro ha delle qualità che possono essere messe a servizio della squadra. Sta a me essere oculato nel capire quando è il momento giusto, senza caricarli di responsabilità. Si fa prestissimo a essere proiettati verso l’alto e poi la ricaduta è magari più fragorosa“.

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