Ucraina, Vavassori dice basta alla guerra: “Sono stufo, è tempo di riprendere la mia vita”

L’annuncio in un post su Instragram. Il 29enne ex calciatore della Pro Patria e figlio adottivo di Alessandra Sgarella, rapita negli anni 90 dalla ‘ndrangheta, si era arruolato nelle brigate internazionali per combattere al fianco di Kiev

“Torno a casa”. Luca Ivan Vavassori, il 29 enne ex calciatore figlio adottivo di Alessandra Sgarella, sequestrata dalla ‘ndrangheta nel 1997 e morta nel 2011 per una malattia, ha deciso di lasciare l’Ucraina e le atrocità della guerra. “Sono stufo – scrive Vavassori nel post pubblicato su Instagram, in spagnolo -, per me è abbastanza così. È ora di tornare a casa, non ho più la testa per andare avanti. Ho fatto tutto il possibile per aiutare. Ho messo tempo e vita a disposizione del popolo ucraino, però ora è tempo di riprendermi la mia vita. Torno dove sono felice e torno per riprendermi tutto ciò che è mio. Le cose sono cambiate molto da quando me ne sono andato, ma sono sicuro che con l’aiuto di Dio raggiungerò i miei obiettivi. E lei (riferito a una donna) è al primo posto in questi”. Le parole sono accompagnate dalla foto di un oblò di un aereo.

Calciatore

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Il giovane italiano, nato in Russia e adottato dalla Sgarella e da Pietro Vavassori , titolare dell’Italsempione, azienda nel ramo della logistica, si era arruolato come volontario nelle brigate internazionali per combattere al fianco dell’esercito di Kiev. Nelle scorse settimane pareva fosse disperso in un attacco nei pressi di Mariupol. Poi, sempre attraverso i social, Vavassori aveva rassicurato tutti sulle sue condizioni di salute. Il ragazzo ha pure un passato da calciatore con Legnano, Pro Patria, Bra e un’esperienza in Bolivia, nella squadra del Real Santa Cruz.

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