Ubaldo Pantani tra Nazionale cantanti e tv: “Che goduria imitare Allegri e Spalletti”

Ubaldo Pantani, l’imitatore di “Quelli che il lunedì”, su Rai 2, ci racconta i come si tiene in forma: calcio, tennis, bici: “Ed evito i picchi glicemici…”

Ha imitato Buffon, Spalletti, Allegri Sarri, Gattuso, Pirlo, Ancelotti, Pioli e tanti altri personaggi sportivi, con leggerezza e l’immancabile verve toscana. Per forza, lo sport ha sempre fatto parte della vita di Ubaldo Pantani, nato a Cecina, attore versatile che ha portato le sue imitazioni anche a teatro. Questa sera torna nel programma “Quelli che il lunedì”, su Rai 2, lo storico “Quelli che il calcio” posticipato che si divide tra attualità e sport. Alla conduzione sempre Luca, Paolo e Mia Ceran, ospiti fissi Adriano Panatta e Marco Mazzocchi, questa sera saranno di scena anche Sara Simeoni e Francesco Gabbani. “Gioco a calcio sin da piccolo, centrocampista – attacca Pantani – felice di essere entrato nel bel gruppo della Nazionale Cantanti”.

Quali altre discipline pratica?

“Frequento spesso la palestra, quando sono in viaggio cerco sempre hotel attrezzati, gioco a tennis e vado in bicicletta. Mi piace correre, faccio l’interval training, ma è bella anche la camminata veloce con le bacchette. Non sto mai fermo”.

Segue qualche regola alimentare?

“Evito i picchi glicemici. Se comincio a mangiare i dolci la mattina non finisco più, quindi li evito”.

La sua squadra del cuore?

“Sono tre: Spal, Pisa e Juventus. La Spal perché da bambino, con le figurine, mi colpì la maglia a righe, e perché ci giocava Tagliaferri, amico di mio padre. Il Pisa perché vivo lì. La Juve perché il mio babbo mi ha battezzato bianconero”.

Quale personaggio la diverte di più mentre lo imita?

“Allegri e Spalletti, toscani pure loro. Avevo giocato a pallone con Rossano, un amico di Allegri – sorride – che mi aveva dato qualche dritta giusta”.

Questa sera che cosa succederà? “Torneranno i miei personaggi vecchi che invecchiano con me. Tra i nuovi imiterò il professor Barbero che racconterà la storia a modo suo”.

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