Tutto un altro attacco. Da Calha a Giroud: i nomi caldi in entrata e uscita

Si preannunciano grandi manovre tra centravanti e trequarti. Molto ruota intorno al numero 10, sul vice Ibra valida sia la pista giovane, sia quella d’esperienza

C’è un po’ di subbuglio là davanti. Una sorta di caos calmo dove per il momento il numero delle certezze è inferiore a quello dei punti interrogativi. “Calmo” perché non siamo ancora nemmeno a giugno e quindi non ci sono rischi che la fretta si impadronisca della scena, diventando cattiva consigliera. Ma – è un dato di fatto – l’attacco rossonero è destinato a un restyling piuttosto corposo. Se, come appare scontato, il sistema di gioco non muterà, parliamo di quattro posizioni chiave: il centravanti e i tre trequartisti.

Forchetta ampia

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Si fa prima a partire dalle certezze. Che sono quattro: Ibra, Rebic, Leao e Saelemaekers. Loro non si toccano. Nemmeno Leao, nonostante Rafa quando arriva l’estate finisca col ritrovarsi sulla bocca di coloro che riterrebbero per lui più opportuna un’esperienza in prestito per agevolarne la maturazione. In realtà il portoghese, sebbene la discontinuità di rendimento prosegua a essere un’antipatica compagna di viaggio, viene ritenuto centrale nel progetto tattico. Scorrendo la rosa 2020-21, troviamo già un addio sicuro, ovvero quello di Mandzukic. È stato lui stesso a darne notizia qualche giorno fa sui social. Non che ci fossero molti dubbi in proposito, visto il semestre poco produttivo per Mario. In realtà nel contratto c’era un appiglio per proseguire insieme in caso di Champions, ma l’avventura rossonera – 287 minuti, zero gol – non ha portato ad alcun tipo di sbocco. Chiarito con abbondanti indizi che né Rebic, né Leao possono essere considerati dei veri vice Ibra, occorre quindi far arrivare a Milanello un altro centravanti vero. In questo senso il Milan non ha ancora scelto una direzione precisa. Nel senso che sia spazia concettualmente dal profilo del giovane talento a quello dell’attaccante navigato. Ecco perché negli ultimi tempi si è parlato parecchio di Vlahovic e Scamacca (parrocchie care, soprattutto la prima), ma anche di Giroud. Si va insomma dai 21enni ai 34enni e va detto che le quotazioni del nazionale francese (in scadenza di contratto col Chelsea, condizione quindi molto appetibile) al momento restano abbastanza alte.

Sacrificabili

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Il movimento maggiore però si registra sulla trequarti. Dove il nodo più grosso è quello di Calhanoglu. Il Qatar ha bussato alla sua porta con una cesta piena di milioni (in pratica il doppio di quello che gli offrirebbe il Milan), lui sta riflettendo e allo stesso tempo attendendo se si fa viva una pretendente europea. L’epilogo di cui è stato protagonista peraltro ha sgombrato il campo da ogni equivoco: l’offerta del club rossonero (4 milioni più bonus) non registrerà rialzi. Prendere o lasciare. E i giorni che continuano a trascorrere senza altri contatti fra le parti inducono a pensare a un’altra storia vicina alla conclusione. Un altro giocatore destinato a cambiare aria è Castillejo, da cui il Milan vorrebbe ottenere una utile manciata di milioni. Anche Hauge è considerato sacrificabile, utile magari per abbassare la cifra di acquisto di un nuovo trequartista di qualità. Perché Calhanoglu, pur avendo confermato difficoltà nella continuità di rendimento, è un giocatore fondamentale nell’impianto di Pioli. E poi c’è in ballo anche Brahim Diaz. L’intenzione del Milan è quella di riaverlo con sé anche la prossima stagione, ma occorre capire se al Real possa andare bene il rinnovo del prestito. Inserendo magari un riscatto? Anche qui, va trovata l’intesa. Sulla linea dei trequartisti è caldo il nome di De Paul, con un’offerta rossonera che supererebbe quella dell’Atletico Madrid. Sotto osservazione – non da oggi – anche Ilicic e Mkhitaryan, atteso a un bivio temporale imminente: entro domani deve dare una risposta alla Roma in merito alla sua permanenza o meno in giallorosso.

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