Tutto il mondo guarda Napoli

NAPOLI – Stanno arrivando da ogni angolo della Terra: e, se proprio la montagna di uomini, donne e bambini non riuscirà ad arrivare sino a Napoli, sarà Napoli che si presenterà a loro, entrerà nelle case del Mondo, a qualsiasi ora del giorno e della notte mentre al Maradona saranno le quindici esatte. Sveglierà gli americani e manderà a nanna i cinesi, lascerà che i televisori di ogni Continente restino accesi della sua luce, perché se è vero che ci sono 83 milioni di tifosi sparsi sul Pianeta, allora sarà inevitabile ritrovarsi collegati tutti assieme e pure appassionatamente come se ci fosse lo sbarco sulla Luna. C’è una parabola e Napoli c’è finita completamente dentro, con duecento televisioni che hanno fissato il palinsesto in una città perdutasi nel suo sogno: l’orologio è inchiodato sullo scudetto, non c’è fuso orario che tenga, non ci sono frontiere che resistano, dall’Europa in Australia, dall’America in Asia, perché questa è cronaca di un evento annunciato che risistema i conti con il passato ed è pure uno squarcio sul futuro.

Napoli scatenata: tutti i preparativi per festeggiare lo scudetto

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Napoli scatenata: tutti i preparativi per festeggiare lo scudetto

Esauriti

C’è uno stadio ch’è stato necessario farselo bastare, è pieno da un bel po’, come ormai succede da quando il Napoli è diventato un parco giochi dal quale non ci si può staccare: ce ne sarebbe voluto un altro, forse due, e pure in sala stampa sarà impossibile trovare una seggiola. Duecento giornalisti accreditati, un centinaio ai quali è stato inevitabile dire di no, c’è chi atterra dopo essere partito dall’Argentina e dal Brasile, dalla Francia e dalla Germania, dalla Spagna e dal Belgio, e vorrà semplicemente raccontare l’emozione di una città di un milione di abitanti che sta aspettando da tanto tempo, anche troppo, d’essere felice.

E’ qui la festa

Trentatré anni dopo, si entra di nuovo nella Storia, stavolta dalla porta principale, perché intanto la tecnologia è cambiata, ci si può tranquillamente accomodare sul divano e pensare di essersi adagiati nel caos placido e gioioso di Fuorigrotta: quelli di Nexting, una start-up creata sei anni fa, provvederà a fornire alle tv dell’Universo le immagini della festa, sistemerà le proprie telecamere in sei luoghi chiave (e anche sacri) della città, e dal “Maradona”, da Piazza del Plebiscito, da Posillipo, da Forcella, dai Quartieri Spagnoli e dal Lungomare mostrerà la gioia senza veli di questa Napoli che non sta nella pelle.

In the World

Ci sarà uno stadio in cui sarà impossibile far cadere uno spillo tra i poco meno di 54.726 spettatori che si godranno questo derby che vale (ovviamente) pure per la Salernitana ma che il Napoli alle quattordici e trenta di domani saprà se può significare altro, un posto nel Pantheon del calcio, quindi l’eternità. E per raccontare questo 30 aprile che colma un vuoto clamoroso – trentatré anni, 13.13 giorni – sono già in giro inviati da quindici paesi stranieri, soprattutto dal Sud America, principalmente dall’Argentina, perché questo sarà il primo scudetto senza Diego ma nella casa di Diego e ci sono gli occhi di bue che punteranno al cuore di Napoli, per svelarla per intero.

Live

Stamattina si scoprirà quante tv manderanno in onda Napoli-Salernitana, per ora si può desumere, senza discostarsi molto dalla realtà: in sintesi, e sembra un paradosso, finiranno per essere duecento Paesi, fanno una proiezione impressionante di centinaia di milioni di telespettatori, collocano il “Maradona” all’epicentro dell’Universo, rendono solenne il momento in cui la Storia si mette al centro del campo, che si trasforma nel palcoscenico della vita sportiva.


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