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Tutti pazzi per Kim: la Premier lo sogna e la clausola del Napoli lo blinda

NAPOLI – Karate Kim torna a San Siro: è così che a settembre, dopo un acrobatico intervento in area a metà tra il calcio e le arti marziali sfoderato con il Milan, fu battezzato dai tifosi del Napoli. Già, nonostante la Corea sia la patria del taekwondo: poco male, licenza calcistico-poetica. E poi, tutto sommato, è un altro il nickname che l’ha reso famoso: The Monster. Il Mostro. Di nuovo azzurro dopo la splendida esperienza al Mondiale con la sua Nazionale: un sogno coronato con la qualificazione agli ottavi e una super sfida con il Brasile di Neymar. Ha davvero tanto da raccontare, Minjae. Ma non scherziamo: mica è un punto d’arrivo, piuttosto la spinta per affrontare a modo suo la parte decisiva della stagione. La corsa scudetto, la maratona degli eroi: ad aprile saranno 33 anni dall’ultima volta, dall’epopea del Diego e i suoi scudieri, e questo ormai Kim l’ha imparato a memoria. Che brividi. E che bello tornare in campo dopo la lunga pausa direttamente con l’Inter: una serata di quelle che piacciono tanto a chi come lui è ormai entrato nell’immaginario di tante grandi d’Europa. Del tipo: lo United e il Liverpool valutano seriamente di sfruttare la clausola. La famigerata clausola rescissoria che sarà valida dal 1° al 15 luglio esclusivamente per l’estero. Sì, lui è uno che piace. Ma anche Napoli e il Napoli gli piacciono tanto: d’accordo la clausola, d’accordo tutto, ma per traslocare c’è bisogno del suo consenso. Questo deve essere chiaro: e Minjae, come ha detto Spalletti, da queste parti ci sta che è un piacere.

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In orbita

E allora, dal Maradona a San Siro. Dall’Udinese all’Inter, passando per il Qatar e il Brasile. E il Ghana, l’Uruguay di Olivera e il Portogallo di Cristiano: che spettacolo, il Mondiale della Corea del Sud. E che forza Minjae: ha giocato la prima con la Celeste e la seconda con gli africani; ha saltato la terza con i portoghesi per un problemino muscolare e poi ha sfilato agli ottavi con la Seleçao. Niente male davvero, il suo percorso. Uno scatto degno di un finalista dei cento metri andato in scena tra luglio e dicembre: dal campionato turco alla Serie A, la Champions e la Coppa del Mondo. La prima della sua carriera. A 26 anni: Kim è giovane, è nel pieno. E, dicevamo, di fermarsi non ha alcuna intenzione: gioca nella squadra che sta dominando il campionato italiano e vuole arrivare in cima; e in Europa, beh, s’è già preso la soddisfazione di fare un figurone da esordiente assoluto, vincendo il girone e prendendosi con i compagni gli ottavi con due giornate d’anticipo. In orbita. 

Clausola variabile

La sua parabola, insomma, è notevole. E non è un caso che gli osservatori dello United siano venuti più volte a seguirlo. Al Maradona e on the road: la clausola c’è, del resto, ed è normale che un difensore del suo calibro possa finire nel mirino dei nobili. Anche il Liverpool lo segue con estrema attenzione, ma prima di tutto bisognerà fare i conti con la sua volontà: chiunque potrà esercitarla, ma non è detto che lui accetti. Anzi: la sua intenzione è quella di continuare a giocare con il Napoli il più possibile. Già. Si sente protagonista ed è al centro di un progetto ambizioso. Il ds Giuntoli, in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport-Stadio, precisò tra l’altro che si tratta di una clausola variabile: il valore, insomma, dipende da una serie di parametri legati al club eventualmente interessato. Si parte da 50 e si arriva fino a 80 milioni di euro. L’idea, comunque, è risolvere diversamente con il suo (ampio) entourage: rivedendo certi termini del contratto, ovviamente, così da azzerare o quantomeno limitare al minimo i pericoli. A suo tempo: Kim a Napoli è felice e non ci pensa. O meglio: pensa soltanto all’Inter. E allo scudetto. 

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