Riuscire ad essere uomini-mercato, o quantomeno molto chiacchierati prima dell’inizio di una sessione di trattative, anche quasi al termine di una stagione molto negativa è privilegio di pochi top players. Romelu Lukaku può consolarsi così quando la sua prima annata della sua seconda esperienza al Chelsea sta per concludersi.
Lukaku, un anno fa lo scudetto con l’Inter da protagonista
Per l’attaccante belga sarà una stagione senza titoli eccetto il Mondiale per club conquistato dai Blues a dicembre e molto diversa anche sul piano personale rispetto a quella che, proprio 12 mesi fa come adesso, lo vedeva festeggiare uno scudetto vinto da protagonista con l’Inter. Le cose sono poi andate come tutti sanno, con l’addio all’Italia in pieno agosto di fronte alla ricchissima offerta presentata dal Chelsea a livello di cartellino e di ingaggio.
Tuchel conferma Lukaku: “È ancora il grande giocatore che abbiamo acquistato”
Lo scarso feeling tattico nato con Thomas Tuchel e la necessità per Lukaku di rilanciarsi in vista del Mondiale autunnale in Qatar fa pensare che per Big Rom sia già quasi arrivato il momento di fare di nuovo le valigie, ma alla vigilia della partita contro il Wolverhampton tecnico tedesco ha provato a motivare il proprio centravanti in vista del finale di stagione, parlando a chiare lettere della sua conferma: “In questo momento Romelu è una parte importante della rosa per la prossima stagione – le parole di Tuchel in conferenza stampa – Non ci sono giocatori destinati a partire o pronti ad arrivare a causa della situazione che stiamo vivendo, dato che oggi non è possibile fare acquisti. Abbiamo ingaggiato un grande giocatore e abbiamo ancora un grande giocatore“.
Lukaku, Tuchel e quel feeling mai scattato
Insomma, più che una conferma si tratta di una constatazione della nebulosa situazione societaria vissuta dal club, in attesa che venga definito il passaggio di proprietà, ma si tratta comunque di parole molto diverse rispetto a quelle che Tuchel ha pronunciato per buona parte della stagione riguardanti le difficoltà di inserimento di Lukaku negli schemi tattici della squadra, confermate dalle esclusioni dalla formazione titolare, divenute sempre più frequenti nella seconda parte della stagione.