Tre gol a partita nell’ultimo mese: tutti i numeri di un attacco… da Inter

La rinascita di Lukaku e la leadership di Lautaro, ma anche il contributo degli altri. Così i nerazzurri hanno confezionato 24 reti nelle ultime 8 uscite. E ben 16 sono opera degli attaccanti

L’Inter e Inzaghi si godono un attacco da stropicciarsi gli occhi. I numeri parlano chiaro: con il 4-2 rifilato al Sassuolo, i nerazzurri hanno toccato quota 24 gol nelle ultime otto uscite tra campionato e coppe, in netta controtendenza rispetto alle sole 5 reti firmate nelle precedenti otto partite. Sta (anche) qui il segreto dell’ultimo mese da urlo di un’Inter che ha messo in cascina sette vittorie consecutive, una striscia positiva che non si vedeva dai tempi dello scudetto conquistato con Conte (quando il record fu di 9 successi in sequenza). Quella squadra che fino a due mesi fa creava azioni in quantità sprecando l’impossibile adesso è tornata spietata grazie all’efficacia dei suoi attaccanti.

Potenza di fuoco

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Delle 24 realizzate tra il 19 aprile e la sfida col Sassuolo, ben 16 portano infatti la firma delle punte, con Lautaro Martinez nelle vesti di spietato cecchino (7 centri). Dietro all’argentino seguono Lukaku (5), Dzeko (3) e Correa (1). D’altra parte, Inzaghi ha sempre ripetuto che prima o poi il vento sarebbe cambiato e che quei tanti gol gettati al vento tra fine febbraio e inizio aprile (il periodo nero segnato da ben 5 sconfitte, tre pareggi e due sole vittorie) sarebbe terminato una volta aggiustata la mira. In quel giorni di crisi, gli unici squilli erano arrivati da un Lukaku che, con tre reti su rigore, iniziava a mostrare i primi segnali di una rinascita consumatasi definitivamente lo scorso 23 aprile con la doppietta e l’assist messi a segno a Empoli, non a caso la prima delle sette vittorie consecutive ottenute nell’ultimo mese.

Conferme e ritorni

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Inzaghi ha visto sbocciare tutti i suoi attaccanti proprio nel periodo cruciale della stagione. Tutti salvo Lautaro, perché il Toro era l’unico a non essere mai andato in letargo: a un solo sigillo dal proprio record stagionale, quello di 25 reti realizzato la scorsa stagione, l’argentino ha già raggiunto il primato personale di gol e assist (24+10) e in campionato ha vissuto solo due brevi passaggi a vuoto di cinque gare senza lasciare lo zampino, segno di maturità e continuità. Lukaku e Dzeko, al contrario, sono sbocciati dopo un inverno avaro di soddisfazioni, incidendo in maniera decisiva nel momento in cui Inzaghi si è trovato costretto a ricorrere un chirurgico e sistematico turnover per far fronte ai ravvicinati impegni tra campionato, coppa Italia e Champions. Big Rom ha piazzato 5 reti e 3 assist nelle ultime quattro uscite di campionato, mentre Dzeko si è preso i riflettori nel primo Euroderby dopo la doppietta al Verona servita per spezzare un digiuno di oltre tre mesi. La facilità con cui la truppa di Inzaghi arriva al tiro agevola senz’altro il lavoro degli attaccanti. Che, una volta ritrovata la mira, hanno fatto spiccare il volo a un’Inter divenuta una macchina da gol alla media di tre reti a partita. Con Correa acciaccato (uscito col Sassuolo per affaticamento muscolare), il tecnico nerazzurro può comunque dormire sonni tranquilli grazie a un trio in stato di grazia. Il Milan è avvisato.

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