Tranquilli, una passa

Calcio is back è il claim dello spot che la Lega – coinvolgendo Capello, Cannavaro e Toni – ha realizzato per celebrare la sestina italiana nei quarti delle coppe europee. Dopo gli anticipi delle tre di Champions, impegnate a Salerno, Lecce e San Siro con l’Empoli, l’ad De Siervo ha avuto la tentazione di ritirarlo: nessuna ha fatto buone cose, l’attenuante è il turnover praticato dai tecnici. A mio avviso, un errore di valutazione di Pioli e Inzaghi. Diceva nonna: meglio un uovo oggi (la qualificazione per la prossima stagione) che una gallina domani. 

Milan, solo un pari contro l'Empoli dopo il trionfo di Napoli: i social si scatenano

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Bluff

Il Milan ha mostrato vivacità e convinzione solo nel secondo tempo durante il quale ha costretto l’Empoli dentro i suoi 50 metri: troppo pochi venticinque minuti di Leao e Giroud, dal momento che Origi e Rebic si sono impantanati nelle sabbie mobili create da Zanetti. Giusto l’annullamento del gol del francese che non si è distinto per signorilità: ha segnato con il braccio e festeggiato il bluff. Ma non è il primo e non sarà l’ultimo.

Fortuna

Durante la sosta il Napoli deve aver finito le arachidi poiché Superpippo è di nuovo – temporaneamente – Pippo. A pochi giorni dall’euroderby si rendono necessari il ritorno di Osimhen e nuove fonti di energia. A Lecce la capolista definitiva ha giocato una partita ordinaria, soffrendo oltremodo la squadra di Baroni che non si è certo limitata alla difesa: ha palleggiato, verticalizzato e attaccato con convinzione. Lobotka e Kim sono cresciuti rispetto a domenica scorsa, e ci voleva poco; Kvara, Lozano e Raspadori non hanno brillato, mentre Simeone è stato abbandonato dalla coscia destra e insomma si è confermato il calo della condizione generale. Per una volta Spalletti è stato assistito dalla fortuna.  

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Sfortuna

Per Inzaghi è invece questione di sfiga, di “locus”: in psicologia, il Locus of Control indica la modalità con cui un individuo ritiene che gli eventi della vita siano prodotti da suoi comportamenti e azioni, oppure da cause indipendenti dalla sua volontà. Nello specifico, lo psicologo Julian Rotter ha individuato due tipologie di locus: interno e esterno. L’Inter in questa fase li ha entrambi: a Salerno Lukaku centra la traversa da dentro la porta ed è fermato più volte da “Gatto” Ochoa, Barella colpisce l’ennesimo palo stagionale e, a pochi istanti dalla fine, il risultato di una partita a lungo in controllo viene cambiato dal migliore in campo, Candreva, che crossa da destra e l’antipatica parabola inganna Onana. Roba da campionato Amatori. Locus, non culos.

Il coro sui 39 dell’Heysel è roba da galera

Della squalifica – da cancellare – di Lukaku ho scritto e riscritto fino a ieri. Per mancanza di segnalazioni, arrivate in colpevole ritardo, non ho potuto stigmatizzare come avrei voluto il coro che si è udito più volte e con chiarezza nei primi 20 minuti di Juve-Inter: “Liverpool Liverpool 39 morti schiacciati” è raccapricciante. Assurdo che gli ispettori federali, o gli assistenti di campo, non l’abbiano messo a referto. Immagino che tra i coristi ci fossero persone che il 29 maggio dell’85 non erano neppure nate, particolare che trovo doppiamente irritante. Sono convinto (da sempre) che per offese di tale portata si possa configurare il reato di vilipendio di cadavere, del quale è una declinazione, ovvero “il disprezzo che può assumere toni di scherno o di aperta ingiuria”. Lo tratta l’articolo 410 del codice penale specificando che chiunque commetta atti di vilipendio di cadavere è punito con la reclusione da uno a tre anni. La galera del tifoso è il daspo; il filtro protettivo; la distrazione, la sottovalutazione, la paura e l’ipocrisia di chi dovrebbe segnalare certe manifestazioni di inciviltà e non lo fa.  

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