VERONA – Parte con una clamorosa e pesantissima sconfitta l’avventura in campionato di Antonio Conte sulla panchina del Napoli. Dopo un buon primo tempo, infatti, ad eccezione dell’infortunio di Kvaratskhelia, uscito in lacrime e sostituito da Raspadori, gli azzurri si sbilanciano nella ripresa alla ricerca del gol vittoria, che non arriva. Arrivano piuttosto, in contropiede, le tre reti con cui l’Hellas Verona – nei pronostici delle vigilia una delle principali candidate alla retrocessione – annichilisce l’ex tecnico di Juve, Inter e Nazionale. Sblocca Rocha Livramento al 50′, secondo capoverdiano a timbrare il cartellino in Serie A dopo Jovane Cabral, poi, dopo la traversa colpita da Anguissa, si scatena Mosquera, che fa calare il sipario al Bentegodi con una doppietta tra il 75′ e il 94′. Termina invece 1-1 la sfida del Dall’Ara la sfida tra il nuovo Bologna targato Italiano e l’Udinese: padroni di casa avanti con il calcio di rigore segnato da Orsolini al 57′ e pareggio ospite con Giannetti al 68′, una manciata di secondi dopo il penalty respinto da Skorupski e Thauvin.
Verona-Napoli 3-0, la cronaca
Il Napoli fa la partita, il Verona lo attende e prova a ripartire, ma entrambe le formazioni stentano nel loro intento. I partenopei non riescono a dare ritmo alla loro manovra ma, soprattutto, peccano di precisione tecnica. Di contro la fase offensiva degli scaligeri è impalpabile. Certo, Livramento e Tengstedt non sono fulmini di guerra, ma mai i centrocampisti gialloblù accompagnano le giocate d’attacco. La cronaca è poverissima. Al 32′ cross di Di Lorenzo, colpo di testa di Anguissa alto di poco; dieci minuti più tardi Lobotka dal limite, palla alta di poco. Nel recupero errore clamoroso di Frese, Kvaratskhelia è tutto solo, salva alla disperata Tchatchoua e subito dopo il georgiano si accascia al suolo e chiede la sostituzione per un giramento di testa,. In apertura di ripresa squillo del Verona: dal limite prova il sinistro a giro Kastanos, palla a lato della porta di Meret. È il prodromo del gol, una bella azione in velocità del Verona, esterno di Lazovic, Livramento anticipa Juan Jesus e batte Meret. La reazione del Napoli è fermata dalla traversa: Di Lorenzo scatta a destra, finta di Raspadori e destro di Anguissa che si infrange sulla porta di Montipò. Ma il Napoli non c’è, e il Verona raddoppia. Suslov è caparbio nel difendere palla, Duda la serve a Mosquera che batte Meret. Il portiere del Napoli è determinante nel respingere d’istinto una deviazione ravvicinata sempre di Mosquera, impedendo all’Hellas il clamoroso tris, che comunque arriva in pieno recupero. Harroui irride la difesa partenopea, Lazovic strozza il destro, da pochi passi Mosquera inchioda Meret. Napoli inguardabile e Verona che inizia alla grande.
Bologna-Udinese 1-1, la cronaca
Il Bologna gioca, crea e spreca: tanto, troppo. L’Udinese, ringrazia e pareggia in rimonta, sfruttando una doppia disattenzione dei rossoblù, che regalano anche un calcio di rigore sull’uscita di Skorupski su Payero. Il portiere polacco rimedia, parando il penalty a Thauvin, ma dal corner successivo Posch si perde Giannetti, che con un colpo di testa toccato da Posch pareggia. Payero disfa e poi fa. Perché è il centrocampista che, con una ingenuità, regala il rigore che al dodicesimo della ripresa sblocca il match. A trasformarlo il neo capitano del Bologna Orsolini, che spiazza Okoye. Il Bologna però conferma alla prima ufficiale i difetti emersi in preparazione, con qualche regalo dietro di troppo. Regali che costano caro. I rossoblù dominano la gara, ma sprecano tanto: Okoye dice no a Orsolini due volte nel primo tempo e una a inizio ripresa. C’è pure un gol annullato a Orsolini per fallo di mano di Freuler in costruzione d’azione. Al conto si aggiungono due gol sprecati da Ndoye a tu per tu con Okoye nel primo tempo e le parate di Okoye su Castro e Aebischer nella ripresa. L’Udinese è tutta nel rigore sbagliato da Thauvin e nel colpo di testa su corner di Giannetti, nessuna conclusione costruita da azione di gioco, tanta sofferenza e sacrificio, tanta fatica e tanto lavoro da fare per migliorare la qualità della proposta. Il Bologna invece deve rivedere sia la solidità difensiva dopo l’addio di Calafiori sia la capacità di pungere senza Zirkzee.
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