Tra partenze e arrivi eccellenti. Le grandi metamorfosi della Juve

Dalla cessione di Zidane all’addio di Del Piero, dal saluto di Ronaldo al dopo-Dybala: tutte le volte che la squadra ha cambiato pelle

Nel 1996 fu la volta di Zinedine Zidane: il talentuoso franco-algerino fu prelevato dal Bordeaux per 7,5 miliardi di lire, e in maglia bianconera, prima con Lippi e poi con Ancelotti, vinse due scudetti e una Supercoppa, nonché un’Intercontinentale, una Supercoppa Europea e una coppa Intertoto (ultimo trofeo, nel ’99). E la Champions? Nel suo palmares c’è, ma con la maglia del Real, dopo che con la Juve per due volte arrivò in finale e per due volte la vide sfilare via, alzata al cielo una volta dal Borussia Dortmund (nel ’97) e l’altra dal Real Madrid (nel ’98). Nel 2001 l’addio, dopo due anni senza scudetti né trofei, con Agnelli che lo definì “un giocatore più divertente che utile”. E sì che con 212 gare e 31 gol il francese, che nel frattempo aveva conquistato anche un campionato del Mondo e un Pallone d’Oro, aveva lasciato certo più di un graffio nel rendimento (e nel palmarès) della squadra.

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