Tra Ferrero e i tifosi amore mai nato. E ora il popolo blucerchiato sogna la cessione

Con i tifosi non è mai nato l’amore e l’arresto e le dimissioni da presidente è vissuto come la fine di un periodo doloroso

Un amore mai sbocciato completamente con la piazza blucerchiata per Massimo Ferrero. Così, oggi, l’arresto dell’ormai ex presidente sampdoriano ha rappresentato per molti tifosi la fine di un ciclo e di un periodo sofferto. A livello social, commentando la triste vicenda giudiziaria di Ferrero si rincorre l’auspicio che ora possa avere luogo un cambio della guardia al vertice di Corte Lambruschini. Anche se, negli anni iniziali della sua avventura genovese e sampdoriana, i buoni numeri dei bilanci, i più che discreti risultati in campo, insieme alla capacità a livello calcistico di scovare talenti, poi fatti crescere e maturare sotto la Lanterna prima di rivenderli brillantemente all’estero, avevano mitigato in parte il rapporto complicato con la tifoseria.

Gli show

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Ferrero showman, si diceva. Ma poi, certi errori ed atteggiamenti (assai criticata era diventata la sua idea, subito abbandonata, di cambiare l’inno blucerchiato) e un’alchimia vanamente cercata a livello popolare, ma mai raggiunta, hanno portato a una frattura sempre più netta sul piano personale con la piazza. E, così, per l’ex presidente della Sampdoria la vita sotto la Lanterna è diventata ogni giorno sempre più complicata. Contro di lui, si sono moltiplicati nel tempo gli striscioni, i cori allo stadio, i manifesti e gli spazi pubblicitari acquistati nelle vie dello shopping genovese, arrivando persino all’idea (realizzata poco prima del Ferragosto scorso, nel giorno del compleanno numero 75 del club) di affittare un velivolo da turismo per portare in giro nel cielo genovese l’eloquente messaggio “Basta Circomassimo”. I recenti risultati incerti in campionato hanno fatto il resto, alimentando sempre più le pressioni della piazza favorevole a un ricambio al vertice.

Pensaci tu

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L’incontro recente fra uno degli storici leader del tifo negli anni della Sampd’oro e il presidente uscente Edoardo Garrone (che aveva consegnato la Samp a Ferrero nel 2014), ha toccato evidentemente l’argomento della possibile successione societaria. Lo stesso Garrone molto s’era speso a livello personale nell’estate 2019 per favorire la riapertura della trattativa con Ferrero fra la cordata degli americani e di Vialli (tentativo riuscito, ma poi risultato vano) dopo il ritiro dall’operazione dell’ex bomber dello scudetto: da più parti si chiede oggi a Garrone un ruolo attivo perlomeno a livello “diplomatico” per favorire un vero ritorno di fiamma da parte del gruppo-Vialli. Basterà?

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