Tour de France, trionfo del canadese Hugo Houle, primo in solitaria a Foix, Vingegaard sempre in maglia gialla

Al Tour de France, il canadese Hugo Houle,31 anni, alfiere del team Israel, ha vinto in solitaria la 16esima tappa del Tour.

Una vittoria costruita, cercata, voluta, inseguita con una commovente caparbietà per onorare il fratello deceduto in un incidente stradale. Dice subito dopo il trionfo: ”Lo avevo promesso a mio fratello. Vincerò una tappa del Tour e te la dedicherò. Poi è venuto a mancare lasciando un vuoto immenso. Ecco perché oggi sono la persona più felice del mondo. Ho mantenuto la promessa”. Vingegaard è sempre maglia gialla con 2’22” su Pogacar.

ORDINE DI ARRIVO

Primo Houle, secondo Madouas  a 1’10”, terzo Woods (stesso tempo).  A seguire un eroico Jorgenson, quinto Storer. Primo degli italiani Damiano Caruso, decimo.

CLASSIFICA GENERALE

Primo il danese Vingegaard. A seguire Pogacar (+ 2’22”), Thomas (+ 2’43”), Quintana (+ 4’15”),Gaudu (+  4’24”),  A. Yates (+ 5’28”), Meintjes (+ 5’46”), Vlasov (+ 6’18”), Bardet (6’37”),Pidcock (+10’11”).

ULTIMA SETTIMANA.  TUTTO  PUÒ SUCCEDERE .

Ripartenza, dopo il riposo, col botto: quattro GPM di cui due, negli ultimi 60 km, di prima categoria. Sono due passi nei Pirenei francesi: Port de Lers (1.517 metri) e Mur de Peguere (1.375 m.). È stata la tappa n. 16, da Carcassone a Foix di km 178,5. Siamo nella regione del MIDI-Pirenei (capoluogo Tolosa). Preludio di due tappe da bollino rosso, senza dimenticare la cronometro di sabato.

In casa Jumbo Visma, il team della maglia gialla Vingegaard, c’è una tensione palpabile per il ritiro di due colonne come Roglic e KRUIJSWIJK.

In casa Uae, il team di Pogacar, tira aria di battaglia. Ritirato il campione danese Michael Morkov , arrivato fuori tempo massimo. E non sono partiti perché positivi al Covid: Walscheid, Cherel e Paret-Peintre. Partenza alle 12.30. Vingegaard indossa la quinta maglia gialla , strappata a Pogacar.

Tappa con due abbordabili GPM nei primi 36 km col traguardo volante al km 67, vinto da Eekhoff. E dopo una sessantina di km sono iniziate le due salite piuttosto selettive, con punte al 18%. In evidenza Damiano Caruso , in testa, con Storer e Michael Woods.

Il duello Vingegaard-Pogacar comincia ai – 50 km con gli scatti dello sloveno e la risposta immediata del danese. Il duello si infiamma dopo lo scollinamento. Volano. Brividi e velocità. Caruso in testa con altri nove. Poi se ne va il canadese Hugo Houle,31 anni, buon cronoman. Primo sul mitico Mur de Peguere. Applausi.

FINALE DA BRIVIDI

Majka ha avuto un problema meccanico  ed il suo capitano Pogacar è rimasto solo negli ultimi 25 km. A 13 dalla linea d’arrivo è caduto Jorgenson che stava braccando il battistrada. Van Aert si è fermato (ordini di scuderia) ed ha aspettato la maglia gialla, suo compagno di squadra.

Houle tira dritto, imperterrito. Si è alzato sui pedali, ha spinto come un fabbro, ed è arrivato solo tra due ali di folla esultando il giusto. Braccia al cielo e lacrime liberatorie. Poi va a raccogliere gli abbracci dei suoi massaggiatori e del compagno Woods. A 5’53”arriva il gruppo maglia gialla regolato dallo sprint superbo di  Van Aert.

TAPPA N.17 (mercoledì 20 luglio 2022)

Frazione breve ma  intensa con 4 salite. (km 130) . Partenza da Saint Gaudens (Alla Garonna) ai confini con la Spagna. Arrivo a Peyragudens, nota stazione sciistica, a quota 1.580. In tutto 4 salite (3 di prima categoria). È la 16esima volta che il Tour de France arriva in questa località. Durissimo l’ultimo km al 13%.

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