Tour de France, Prima tappa a Julian Alaphilippe. Due maxi cadute del gruppo: coinvolti 50 corridori

Tour de France,  prima tappa a Julian Alaphilippe. Due maxi cadute del gruppo: coinvolti 50 corridori a causa di una folle tifosa che sventolava un cartello enorme sul tracciato. Inevitabile l’impatto. La seconda caduta a 7 km dall’arrivo.

Tappa e prima maglia gialla. Il campione del mondo Julian Alaphilippe apre il Tour con un capolavoro di tattica, forza, rabbia agonistica.

Una vittoria limpida, cercata,costruita con astuzia e mestiere. E indossa con fierezza e merito la maglia a lungo rincorsa.

Ma questa prima tappa sarà ricordata per due pazzesche cadute del gruppo che hanno coinvolto quasi tutti. La prima caduta  – a 45 km dal traguardo –  è stata procurata dalla follia di una tifosa. Che dal ciglio della strada ha sporto un  grosso cartello in favore di telecamera così invadendo il nastro d’asfalto.

La sciagurata non si è accorta dell’arrivo dei corridori e l’impatto è stato inevitabile. Tremendo. Metà gruppo è rovinato a terra. Groviglio di bici, uomini, maglie. Immediati i soccorsi. E chi si trovava in testa ha rallentato. Una neutralizzazione di fatto per consentire il riaggruppamento.

I nuovi caschi del Tour hanno evitato il peggio. La seconda maxi caduta si è verificata a 7,5 km dall’arrivo. Froome è rimasto a terra più di tutti, poi è risalito in bici scortato dai compagni. Bene Nibali a 8” e Colbrelli a 54”.

La tappa inaugurale del Tour

La Brest-Landerneau, km 198 – si è presentata come una classica del Nord. L’arrivo è stato disegnato sullo strappo di terza categoria del Fosse aux Loups. In mezzo una morfologia molto mossa con sei GPM di terza e quarta categoria . Il finale ha presentato un continuo sali e scendi. Prima di tagliare la linea d’arrivo ci sono stati 3 km al 5,7% di  pendenza media. E a 2 km dall’arrivo
Alaphilippe ha aperto il gas e nessuno lo ha ripreso. Ha messo in fila tutti. Secondo è arrivato Matthews, terzo Roglic. A seguire Haign e Kelderman.

Un Tour grandi firme e grandi numeri.

Il fascino è quello di sempre, della corsa a tappe regina. È l’edizione 108. Un percorso di 3.414 chilometri frazionati in 21 tappe ( 26 giugno-18 luglio). Due soli giorni di riposo:5 e 12 luglio. Partenza in. Bretagna, arrivo a Parigi. In mezzo tappe sulle Alpi e sui Pirenei. Il temibile Mont Ventoux sarà percorso due volte.

Ma la novità di quest’anno è la cronometro. Anzi due. Per complessivi 58 km. Nel 2020 i chilometri erano 36. La prima crono, in programma alla quinta tappa, è di 27,2 km. La seconda crono è stata collocata al penultimo giorno ed è di 30,8 km. Si prevede uno scontro generazionale:Geraint Thomas, 35 anni, specialista del ramo ( due ori olimpici e tre mondiali ) contro il giovane sloveno Pogacar, 22 anni appena, re della Grande Boucle nel 2020.

Al via del Tour da Brest ben 184 corridori di 27 Nazioni

Il più giovane ha 22 anni ( il britannico Red Wright, compagno di squadra di Colbrelli.). Il più vecchio ne ha 41 ed è Alejandro Valverde, un veterano del Tour ( 13 partecipazioni, record). Ci sono 45 debuttanti in gara cioè il 25%. Al via anche quattro campioni che il Tour lo hanno già vinto. E sono: Froome ( 4 vinti ), Nibali ( 2014 ),Thomas ( 2018 ),Pogacar ( 2020 ).

Gli italiani sono solo nove. Li ricordiamo:Formolo, Nibali, Ballerini, Cattaneo, Daniel Oss, Guarneri, Sbaragli, Colbrelli, Rota. Due le corazzate:  la britannica Ineos-Grenadiers e l’olandese Jumbo-Visma. E i favoriti? I bookmaker indicano soprattutto gli sloveni Roglic e Pogacar. Ma, aggiungono, occhio a Carapaz, Porte e Thomas.

Precedente Euro 2020, i portieri della Svizzera si allenano con “speciali” occhiali da sole. Ecco perché Successivo Donnarumma, la paura di volare e non solo: “Cresciuto coi poster di Buffon e Dida”

Lascia un commento