Tour de France, Pogacar vince a Peyragudes ma Vingegaard è sempre più maglia gialla

Lo sloveno Tadej Pogacar ha vinto il tappone pirenaico di Peyragudes superando, negli ultimi 100 metri di un micidiale arrivo in salita, la maglia gialla Vingegaard che lo ha tallonato per tutta la corsa. Pogacar, grazie all’abbuono, ha tuttavia rosicchiato 5” al fortissimo danese. Frantumati gli altri uomini di classifica. Ora il Tour è in mano ai “due tenori” che, subito dopo la volata conclusiva, si sono reciprocamente complimentati. Sono due autentici campioni. In tutto.

Tour de France, tappa breve ma durissima

Solo 129,7 km ma cinque stelle di difficoltà. Quattro salite racchiuse nei 70 km finali. Pronostico rispettato. Ne è uscita una tappa bellissima, selettiva,  a gran ritmo, aggravata dal caldo, dalle medie altissime (42,286 km/h la generale ), dal carico accumulato in 16 frazioni appesantite dal Covid, dai trasferimenti, dagli stressanti ma doverosi controlli anti virus (12 positivi).  Altro tappone  pirenaico. Dai 337 metri di Saint-Gaudens (Alta Garonna)  alla stazione sciistica di Peyragudes (1.580 metri) ai confini con la Spagna.

Il Tour si è innnamorato di Peyragudes nel 2012 (tappa vinta da Valverde, in maglia gialla e).  È poi ritornato nel 2017,( primo Romain Bardet, in maglia gialla Fabio Aru). Tappone-crocevia di questa edizione n. 109. Partenza alle 13.25. Non c’è Majka (guai fisici, prezioso gregario di Pogacar). E non c’è il belga Tim Wellens (Covid). Al via 144 “superstiti”, con le corazzate Jumbo Visma e UAE (le squadre di Vingegaard e Pogacar) private, ciascuna,  nell’ordine, di due  e tre corridori importanti. Dopo lo sprint  intermedio (vinto da Philipsen, secondo Van Aert) si è ritirato Fabio Felline, torinese dell’Astana. I primi 50 km sono stati pianeggianti poi la prima, iconica salita del Col d’Aspin (12 km al 6,5%), valico degli Alti Pirenei, vecchia conoscenza del Tour che l’ha transitato 71 volte (primi Coppi nel 1951 e Chiappuci nel 1990 e 1991).  Passa per primo Thibaut Pinot che ha preceduto Lutsenko e Geschke. Quindi l’Hourquette d’Ancizan (8,2 km al 5,1%), la lunga discesa verso il Col de Val Louron-Azet ( 10,7 km al 6,8%),la salita dominata da Pantani nel ‘97. Infine l’ascesa conclusiva verso Peyragudes (8 km al 7,8% con rampe micidiali al 16%).

Finale spettacolare

La bagarre comincia ai – 27,5 km . A sorpresa perde metri Van Aert;  si frantuma il gruppetto (13) al comando. Saltano Gaudu, Bardet, Thomas, Quintana, Kuss. Ai -23 restano in tre (Vingegaard e Pogacar con il compagno McNulty). Volano nella discesa molto tecnica. Straordinario il lavoro dello statunitense Brandon McNulty, 24 anni, per il suo capitano Tadej Pogacar. A 10 km dal traguardo il terzetto ha un vantaggio di 1’11”;su un quintetto di inseguitori tra cui Bardet e Thomas. A 5 km dalle linea d’arrivo il ragazzo del’Arizona trascina ancora i  “due tenori”. Folla straripante. Li molla solo ai 300 metri. Lascia ai due mattatori la scena del duello. Un bellissimo duello ,  oltre i limiti fisici. Vingegaard cerca di sorprendere Pogacar con uno scatto bruciante, crudele.  Lo sloveno risponde subito, lo affianca, lo supera ai 100 metri e va a tagliare il traguardo a braccia alzate, con due metri di vantaggio sulla maglia gialla . Terzo il ragazzo di Phonix, rivelazione di giornata.

Tour de France, ordine di arrivo 17a tappa e classifica generale

Primo Pogacar. A seguire Vingegaard e McNulty. Quarto Geraint Thomas (+2’06”); Lutsenko (+ 2’34”); Bardet (+ 2’37”); Gaudu. (+ 3’26”);  Quintana,Vlasov e Meintjes (+3’32”), Mas (+ 3’43”).

Primo da 6 giorni Vingegaard. A seguire: Pogacar (+2’18), Thomas (+4’56”), Quintana 7’53”), Gaudu (+ 7’57”), Bardet (+  9’21”), Meintjes (+ 9’24”), Vlasov (+ 9’56”), Adam Yates (+ 14’33”),  Mas (+16’35”).

Tappa numero 18

Altro tappone di montagna, l’ultimo. Con tre GPM nei conclusivi 80 km. Partenza da Lourdes (398 m.) e arrivo a Hautacam (1.520 m.). Tappa di 143 km con un dislivello di 1.164 sul primo GPM; di 857 m.  e 1.064 negli altri due . Poi restano le ultime tre tappe  con la temuta cronometro di sabato 23 (km 40,7). Arrivo a Parigi domenica 24 luglio sui Campi Elisi.

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