Totti, tutti al cinema nonostante il Covid: 55 mila spettatori e incasso record

Ieri sera l’ex capitano a Piazza della Repubblica a Roma per vedere “Mi chiamo Francesco Totti”, realizzato con il regista Alex Infascelli e che ha già incassato 600mila euro

La proiezione per gli amici e le persone più care, che avrebbe invitato sul Red Carpet alla Festa del Cinema, Francesco Totti l’ha fatta ieri sera. Appuntamento per tutti a piazza della Repubblica, nel cuore di Roma, per vedere insieme “Mi chiamo Francesco Totti”, il docufilm sulla sua carriera (sulla sua vita, in realtà) realizzato con il regista Alex Infascelli. Un regista che ha saputo cogliere perfettamente quello che Totti voleva: raccontare come Francesco sia diventato Totti, senza perdere – pregi e difetti – la sua naturalezza.

Numeri record

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Il film sta avendo un successo che forse neppure Totti stesso immaginava: resterà in sala più giorni rispetto ai 3 originariamente previsti (a discrezione degli esercenti), arriverà in tv, su Sky e Amazon, il mese prossimo, finora lo hanno visto oltre 55mila persone, con un incasso che ha sfiorato i 600mila euro. Numeri importanti in assoluto, importantissimi in epoca Covid, con i cinema italiani pieni e quelli di Roma pienissimi (nel rispetto ovviamente nelle distanze di sicurezza) in qualsiasi orario. Nel turno pomeridiano o in quello serale in tanti hanno risposto presente, con i romanisti, naturalmente, a trainare tutti. Perché in un’epoca, calcistica e non, con pochi punti di riferimento, Totti rappresenta ancora una certezza.

Icona

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Al netto di come ognuno possa pensarla su un suo eventuale ritorno in società o sull’addio alla Roma di un anno fa (i tifosi non sempre sono stati compatti su questo) Francesco e la sua storia rappresentano un punto fermo nella vita dei romanisti. Non c’è tifoso che non sia uscito dalla sala con gli occhi lucidi, non c’è persona che nei 100 minuti del film non abbia rivisto momenti della propria vita e non c’è spettatore (basta leggere anche i commenti sui social) che non abbia vissuto con emozione la storia di Totti legata a doppio filo a quella della Roma. Il tempo è passato (“pure pe’ voi però”, dice Francesco nel film), le scelte sono state fatte, a volte con qualche polemica (vedi la vicenda Spalletti), ma a 1244 giorni dall’addio al calcio Totti continua ad essere mito e leggenda, fratello e amico. Perché il calcio moderno è cambiato, la Roma stessa è proiettata in una dimensione più globale e sembra meno radicata al territorio, e immaginare una persona giocare 25 anni con la stessa maglia è utopia. Chissà, allora, se in questo momento così difficile per lui (ieri chi lo ha visto lo ha definito ancora molto provato per la scomparsa del papà, che nel film compare varie volte) l’affetto della gente al botteghino non gli abbia regalato una piccola carezza.

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