Totti: “Diego non è morto. Neanche alla Playstation si può copiare quello che faceva lui”

L’ex bandiera giallorossa si racconta a “Verissimo”: “Maradona è stato il primo a chiamarmi quando ho smesso di giocare. Lui è ancora con noi”. E sul calcio senza pubblico dice: “Non appassiona come prima…”

Il ricordo di Maradona, il calcio che senza tifosi lo appassiona poco, il primo Natale dopo il Covid e senza l’amato papà Enzo: Francesco Totti si racconta a “Verissimo”, in onda domani, partendo proprio dal dolore per la morte del Pibe de oro: “Lui è ancora qui con noi. Le emozioni che ci ha lasciato sono irripetibili. Avevo un bellissimo rapporto con Diego. Fuori dal terreno di gioco era una persona straordinaria mentre in campo era il calcio, era inimitabile. Neanche alla Playstation si può copiare quello che faceva lui. Lo voglio ricordare così, è come se non fosse mai morto, rimarrà qui sulla terra perché era diverso da tutti gli altri”. Diverso anche nell’approccio con Totti quando, tra mille sofferenze, Francesco ha detto addio al calcio: “Maradona è stato il primo a chiamarmi per darmi sostegno e per dirmi di stare tranquillo. È stato un gesto che porterò sempre con me. Se mi dovessero chiamare per una partita in suo onore accetterei subito la convocazione”.

NUOVA VITA

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Totti ha anche parlato del “nuovo calcio”, che in questi mesi sta andando avanti senza tifosi: “Con gli stadi vuoti non è più calcio, è uno sport diverso e dalla televisione non ti appassiona più come prima. Speriamo si possa tornare alla normalità il prima possibile”. Normalità che anche lui spera di ritrovare presto: prima la morte del papà Enzo, poi il Covid che lo ha messo a dura prova: “Spero di passarlo in famiglia, ma sarà un Natale diverso. Purtroppo non sarà come gli altri perché poco tempo fa ho perso mio padre”, ha ammesso, con malinconia, Totti.

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